Anche dopo cinque anni… Hasta Siempre Dieguito!
Ad Memoriam del più grande sui campi di calcio e di un UOMO VERO nella vita. Il ricordo di Enrico Vigna.
Ad Memoriam del più grande sui campi di calcio e di un UOMO VERO nella vita. Il ricordo di Enrico Vigna.
Il Vietnam festeggia il terzo titolo nella Coppa del Sud-Est Asiatico, trionfando su una favorita Thailandia in una finale memorabile. Decisivo Rafaelson, primo naturalizzato a vestire la maglia vietnamita in partite ufficiali, protagonista assoluto di un successo storico.
Di fronte alla rinuncia di Colombia e Argentina, uno dei Paesi più colpiti al mondo dalla pandemia si è fatto avanti per organizzare il torneo calcistico sudamericano.
Le vie di tutto il Vietnam sono state invase da carovane che ricordano quelle di altri Paesi per la vittoria della Coppa del Mondo, anche se in questo caso la competizione in questione era meno prestigiosa. Sabato, infatti, si è tenuta la finale di ritorno della AFF Suzuki Cup 2018, la Coppa dell’ASEAN, alla quale partecipano gli undici Paesi del sud-est asiatico. La rassegna, nata nel 1996, è giunta quest’anno alla sua dodicesima edizione, ed ha visto per la seconda volta la vittoria del Vietnam, dopo il successo del 2008 contro la Thailandia.
Come ogni grande evento sportivo, anche al termine dei Mondiali di calcio gli appassionati ed i tifosi di tutto il mondo sono presi da un senso di nostalgia dovuto alla rottura di quella routine quotidiana che li vedeva attendere con ansia la partita del giorno. Allo stesso tempo, per colmare questo senso di vuoto, ci si proietta subito alla prossima edizione, in questo caso quella che sarà organizzata dalla Russia nel 2018.
Gran colpo di calciomercato, è il caso di dirlo. La formazione boliviana Sport Boys Warnes, militante nel massimo campionato del Paese e con sede nella città di Santa Cruz, ha messo sotto contratto il Presidente della Repubblica Evo Morales, 54 anni, in carica dal 2006. Ad annunciarlo è stata Radio Panamericana de Bolivia.
Oramai mancano meno di sei mesi all’inizio della Coppa del Mondo di calcio in Brasile, quando trentadue nazionali si sfideranno in quello che, dopo i Giochi Olimpici, è l’evento sportivo più seguito al mondo.
Avevamo parlato qualche tempo fa delle accuse fatte da Amnesty International al Qatar per il trattamento riservato ai lavoratori stranieri impegnati nella costruzione degli impianti che saranno utilizzati in occasione dei Mondiali di calcio del 2022.
Anche se le prestazioni calcistiche del Vietnam a livello internazionale non sono delle migliori, lo sport più praticato e seguito nella Repubblica del Sud-Est asiatico è proprio il calcio. Migliaia di giovanissimi seguono le gesta dei giocatori europei, anche a costo di passare le notti davanti alla tv (a causa del fuso orario), cercando poi di imitarli in campi improvvisati ovunque capiti.
Un tempo il calcio in Brasile era considerato come qualcosa di intangibile, al pari di una religione. Oggi, invece, la Confederations Cup è divenuta il palcoscenico ideale per manifestare i disagi sociali di un Paese che, nonostante la grande crescita degli ultimi anni, non ha ancora risolto molti dei suoi grandi problemi, in particolare la forte diseguaglianza. E così, il gigante sudamericano è stato travolto da un’ondata di proteste che non si registravano dagli inizi degli anni ’90, con numeri nell’ordine delle centinaia di migliaia di manifestanti (numeri grandi ma non eccessivi, su una popolazione totale di 194 milioni di persone).