Un presidio alla stazione di Pontedera riporta al centro un tema rimosso: l’uso della rete ferroviaria per il transito di materiali bellici. Ferrovieri e attivisti denunciano rischi, opacità e normalizzazione della guerra, rilanciando una campagna contro la militarizzazione dei territori.

Venerdì 19 dicembre alla stazione di Pontedera si è svolto il presidio organizzato da Ferrovieri Contro la Guerra e Coordinamento Antimilitarista Livornese per protestare contro l’ampliamento del binario 4 a scopo di transito di materiale bellico. All’iniziativa, oltre ai promotori e ad alcune lavoratrici e lavoratori delle ferrovie, ha partecipato Stop ReArm Europe della Valdera, coordinamento che raccoglie le varie realtà della zona attive nelle mobilitazioni contro la guerra, attivisti e attiviste del Movimento No Base e dell’Assemblea 29 giugno di Viareggio, che fa parte del Coordinamento 12 ottobre su sicurezza salute e repressione.
La presenza di “Assemblea”, nata dopo la strage ferroviaria di Viareggio, si collega alla mobilitazione in corso proprio attraverso la questione della sicurezza. Quella che manca a Viareggio e che potrebbe ora venire a mancare sempre di più. È evidente, infatti, che l’incremento del transito di materiale bellico, oltre a evidenziare la generale escalation militare e la presenza della guerra nel nostro quotidiano, pone gravissimi problemi di sicurezza per i cittadini. Carichi pericolosi si troveranno a transitare su un binario della stazione civile di Pontedera, tra gente che si reca nei luoghi di lavoro e di studio, in mezzo a un centro ad alta concentrazione abitativa, lavorativa e sanitaria, con grave rischio in caso di incidenti che nelle ferrovie purtroppo non sono rari: i cui esiti possono amplificarsi per la presenza di materiali militari.
Il presidio informativo ha riscosso l’interesse di molti cittadini e viaggiatori che hanno espresso solidarietà. L’iniziativa si inserisce nella campagna che Ferrovieri contro la guerra sta portando avanti contro l’intensificazione del traffico militare su rotaia, rafforzato in seguito all’accordo tra Rete Ferroviaria Italiana e Leonardo, leader dell’industria bellica, ma anche nella più generale attività che le varie realtà antimilitariste stanno portando avanti contro la militarizzazione del territorio toscano. Ringraziamo tutti coloro che hanno partecipato e che ci hanno sostenuto. Daremo informazione sulle prossime iniziative.
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