Il 28 novembre, i sindacati sono scesi in piazza per uno sciopero generale che denuncia una Manovra ingiusta: niente tasse ai capitali, sgravi alle imprese al posto di aumenti salariali, welfare fermo, precari della ricerca senza futuro, miliardi al riarmo. All’orizzonte privatizzazioni, sanità privata e un clima sempre più autoritario.

In piazza per lo sciopero generale del sindacalismo di base. Le adesioni allo sciopero non ci soddisfano specie nei settori pubblici dove hanno siglato accordi contrattuali con aumenti al sei a fronte di una inflazione che sfiorava, nei tre anni di riferimento, il 18 per cento.
Eppure, questa legge di Bilancio presenta enormi contraddizioni, non tassa i capitali, risparmia alle aziende anche il compito di aumentare i salari, non amplia i servizi del welfare e i diritti sociali restano compressi
E nessuna risposta viene data ai precari della ricerca molti dei quali nei prossimi mesi saranno espulsi.
Le risposte invece arrivano per il settore delle armi, per il riarmo con ingenti capitali destinati all’acquisto di sistemi bellici e di tecnologie duali.
Una Legge di Bilancio che non risponde ai bisogni delle classi sociali meno abbienti e mortifica anche le istanze della classe media se guardiamo a tutti gli sgravi fiscali equivalenti a un caffè al giorno
In prospettiva ci attendono privatizzazioni, sanità privata e integrative e un clima autoritario per avvalorare la spinta al Riarmo.
Chi non è sceso in piazza non ha voluto guardare il presente, ha chiuso gli occhi anche rispetto all’immediato futuro
E chi tace ed acconsente un domani non potrà lamentarsi
Sindacato di base Cub Pisa
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