Fondi ai Comuni tra annunci e incertezze: 150 milioni per il salario accessorio ancora nebulosi, risorse contrattuali insufficienti e flat tax al 15% su indennità che vale pochi euro al mese. Benefici minimi, TFR da 12 a 9 mesi: briciole e beffe.

I soldi ci sono o non ci sono per gli Enti locali? Si parla di un fondo da 150 milioni ai Comuni per lo sblocco del salario accessorio ma non è ancora chiaro se queste risorse sono state stanziate oppure no.
La Presidente del Consiglio parla di fondo per il rinnovo dei contratti pur sapendo che le risorse sono del tutto insufficienti a recuperare potere di acquisto.
Il contratto degli enti locali va siglato ed è prioritario ma con quanti e quali soldi? La domanda è rivolta al Governo e ai sindacati complici.
Di sicuro c’è la tassazione agevolata di quote del salario accessorio ma con quali benefici? Sono briciole, una miseria per non adeguare i salari al costo della vita, i dipendenti dovranno scegliere, non si ancora con quali tempi e forme; se applicare la tassa piatta del 15% al trattamento accessorio e alle indennità, o istituti contrattuali aventi natura fissa e continuativa.
Volete sapere i benefici in busta paga? Intanto la misura va ai redditi sotto 50 mila euro (indistintamente quadri e operai) con un limite massimo di 800 euro.
Stando a Il Sole 24 ore, questi i vantaggi con cui il Governo vorrebbe recuperare potere di acquisto:
Per i salari fino a 16mila euro; tra i 7 e i 12 euro al mese;
Per i salari tra 16e 28mila euro si passa a 1una ventina di euro.
E i tempi di attesa per il trattamento di fine rapporto nella Pa? Da 12 a 9 mesi.
Avete capito bene? Briciole e beffe che non porteranno benefici reali alle buste paga senza porre fine a situazioni di palese e paradossale iniquità.
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