Primo ministro ungherese dal 2010 (lo era già stato dal 1998 al 2002), il cinquantaduenne Viktor Orbán si è da sempre caratterizzato come uno degli uomini più rappresentativi della destra nazionalista e conservatrice. Il numero uno del partito Fidesz (Fidesz – Magyar Polgári Szövetség) è stato già più volte criticato dall’opposizione e dagli osservatori internazionali per le modifiche ad hoc fatte alla legge elettorale, la censura dell’informazione ed il controllo della politica sulla magistratura, ma allo stesso tempo il suo modo di fare e di esprimersi gli ha portato tanti consensi presso l’elettorato magiaro. Il motivo è molto semplice: Orbán dice quello che le persone vogliono sentirsi dire, parlando più alla pancia che alla testa delle persone, con frasi ad effetto, molto spesso violente, che potrebbero ricordare quelle di alcuni politici nostrani, a partire da Matteo Salvini.