Bosnia-Erzegovina: la Republika Srpska resiste alla spallata occidentale
Nella Repubblica Serba di Bosnia, nonostante tutto, alle ultime elezioni le forze patriottiche e nazionali hanno retto alla spallata occidentale per il cambio di regime.
Nella Repubblica Serba di Bosnia, nonostante tutto, alle ultime elezioni le forze patriottiche e nazionali hanno retto alla spallata occidentale per il cambio di regime.
Nella Republika Srpska, l’elezione del nuovo presidente Siniša Karan, delfino politico di Milorad Dodik, ha smentito i calcoli delle potenze occidentali. La campagna giudiziaria e politica contro il leader serbo-bosniaco non ha scalfito il blocco filoserbo e filorusso, mentre la “questione bosniaca” resta uno strumento della strategia antiserba e antirussa di Stati Uniti e Unione Europea.
La Bosnia-Erzegovina affronta una crisi complessa, dove la politica instabile si intreccia con le devastanti conseguenze delle recenti alluvioni. Le elezioni locali, rinviate in alcune zone colpite, evidenziano le sfide di un paese segnato dalle tensioni etniche e dai cambiamenti climatici.
L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha designato l’11 luglio come “Giornata Internazionale di Riflessione e Commemorazione del Genocidio del 1995 a Srebrenica”. La Serbia, rappresentata dal presidente Aleksandar Vučić, ha contestato la risoluzione, considerandola politicizzata e divisiva.