L’Asia respinge la logica ricattatoria occidentale – Intervista per “Il Contesto”
Giacomo Gabellini intervista Giulio Chinappi.
Giacomo Gabellini intervista Giulio Chinappi.
La Nigeria diventa membro associato dei BRICS+, rafforzando la sua posizione strategica nel panorama globale. Questo ingresso, sostenuto dalla Cina, sottolinea il ruolo crescente dell’Africa nella cooperazione Sud-Sud e nelle riforme della governance globale, promuovendo sviluppo sostenibile e relazioni paritarie.
La Nigeria sta valutando la dedollarizzazione per diminuire la dipendenza dal dollaro statunitense. Questa mossa potrebbe avere impatti profondi sull’economia globale e solleva importanti questioni economiche e politiche su scala internazionale.
La Nigeria, la più grande economia dell’Africa, mira ad unirsi al BRICS entro due anni, al fine di diversificare le sue alleanze globali e ridurre la dipendenza dalle tradizionali relazioni con l’Occidente.
Un intervento armato straniero incontrerebbe non solo l’opposizione del governo militare, ma anche quella del popolo nigerino, che non si fida più delle promesse delle potenze occidentali e vede nella Russia l’unico partner affidabile di Niamey.
Il golpe militare in Niger e le successive dinamiche che si stanno evidenziando nei Paesi dell’Africa occidentale dimostrano come questa regione del mondo sia pronta ad uscire dall’epoca neocoloniale.
Dopo le elezioni dello scorso febbraio, in Nigeria sono stati ufficializzati i risultati delle legislative, e il nuovo presidente Bola Tinubu si è insediato lo scorso 29 maggio.
Secondo i dati ufficiali, Bola Tinubu ha vinto le presidenziali nigeriane, ma con solamente il 36,61% delle preferenze. Un risultato che rischia di acuire le tensioni tra gruppi etnici e religiosi in un Paese fortemente diviso e in preda ai conflitti interni.
Con meno di tredici milioni di abitanti e senza sbocchi sul mare, il Ciad è uno stato che occupa un vasto territorio dell’Africa a sud della Libia, pari a circa quattro volte l’Italia. Questo Paese ricopre però un ruolo strategico certamente meno importante della Nigeria, potenza economica continentale che conta oltre centosettanta milioni di abitanti, o del Camerun, e forse per questo se ne parla poco nonostante il conflitto con Boko Haram riguardi anche il governo di N’djamena. Ma proprio il Ciad è uno dei Paesi che si sta impegnando in prima fila per limitare l’azione del gruppo islamista, tant’è che nelle ultime ore ha lanciato un’offensiva per stanare i militanti di Boko Haram che si erano rifugiati sulle isole del lago omonimo del Paese, vicino al villaggio di Baga Sola.
Il Paese africano deve far fronte all’abbassamento del prezzo del petrolio.