Un Vertice dei Popoli inclusivo e solidale
Con un ampio sostegno, è stato convocato un Vertice dei Popoli a Santo Domingo, in risposta all’ingiustificata esclusione di Cuba, Venezuela e Nicaragua dal X Vertice delle Americhe.
Con un ampio sostegno, è stato convocato un Vertice dei Popoli a Santo Domingo, in risposta all’ingiustificata esclusione di Cuba, Venezuela e Nicaragua dal X Vertice delle Americhe.
Sotto ricatto di Washington, la Repubblica Dominicana ha escluso Cuba, Venezuela e Nicaragua dal Vertice delle Americhe. È la fotografia di un continente trattato ancora come “giardino di casa” degli Stati Uniti, dove il dissenso viene espulso e la sovranità calpestata.
Al vertice di Tegucigalpa, numerosi Paesi partecipanti, compresi Honduras, Cuba, Venezuela e Nicaragua, hanno riaffermato la loro unità contro l’imperialismo, promuovendo cooperazione multilaterale e autodeterminazione per un futuro indipendente, che vada oltre politiche unilaterali e blocchi economici.
A seguito della schiacciante vittoria alle elezioni presidenziali russe, Vladimir Putin ha ricevuto numerosi messaggi di congratulazioni da parte dei leader mondiali, mentre gli occidentali si ostinano a non voler riconoscere i risultati.
In occasione del vertice CELAC-UE di Bruxelles, il Nicaragua ha rifiutato la firma del documento finale, mentre Cuba e Venezuela hanno espresso in maniera netta le proprie posizioni antimperialiste.
Tra il 12 e il 15 giugno, il presidente iraniano ha effettuato un viaggio in America Latina, visitando Venezuela, Nicaragua e Cuba ed incontrando i rispettivi leader.
Il viaggio del ministro Sergej Lavrov in America Latina ha rappresentato un’occasione per rafforzare i legami con tutti i Paesi del continente, e non solo quelli visitati, come dimostrano le dichiarazioni del presidente colombiano Petro, che ha rifiutato l’invio di armi in Ucraina.
Il Forum Economico Orientale di Vladivostok ha visto la partecipazione di oltre 60 Paesi, Italia compresa, pronti ad investire in Russia, smentendo ancora una volta la propaganda occidentale che continua a parlare di un presunto “isolamento” di Mosca.
La mossa diplomatica del Nicaragua isola ancora di più Taiwan, che oramai gode del riconoscimento di solamente tredici Paesi membri delle Nazioni Unite. La decisione arriva poche settimane dopo l’abbandono dell’OSA da parte di Managua.
Il trionfo del Frente Sandinista alle elezioni generali del 7 novembre ha suscitato la reazione delle forze imperialiste, le cui aggressioni sono state fermamente respinte dal governo di Managua.