Argentina: il progetto Milei alla prova delle urne
Domenica 26 ottobre elezioni legislative di “mezzo termine” dopo la netta sconfitta del partito del presidente nella tornata elettorale nella provincia di Buenos Aires di settembre.
Domenica 26 ottobre elezioni legislative di “mezzo termine” dopo la netta sconfitta del partito del presidente nella tornata elettorale nella provincia di Buenos Aires di settembre.
Con quasi 14 punti di scarto, domenica 7 settembre il peronismo-kirchnerismo ha inferto nella provincia di Buenos Aires il primo colpo politico di rilievo al governo di Javier Milei e al suo progetto antisociale. È stata una “bastonata elettorale”, come hanno titolato diversi media nazionali e internazionali, commentando i risultati che nessuna delle società di sondaggi aveva previsto.
Il nuovo governo argentino guidato da Javier Milei in alleanza con l’ex presidente Mauricio Macri rinuncerà all’adesione ai BRICS, dimostrando immediatamente la propria genuflessione all’imperialismo nordamericano.
Il secondo turno delle elezioni presidenziali in Argentina ha visto la vittoria del candidato di estrema destra Javier Milei, ponendo forti preoccupazioni per il futuro del Paese.
Dopo il primo turno delle presidenziali argentine, il peronista Sergio Massa si trova in vantaggio rispetto a Javier Milei, ma resta difficile fare previsioni circa l’esito del ballottaggio del 19 novembre.
Le elezioni primarie fanno temere la vittoria del candidato di estrema destra Javier Milei, mentre il centro-sinistra presenterà la candidatura dell’attuale ministro dell’Economia, Sergio Massa.
La vicepresidente argentina è recentemente scampata a un attentato, che fa seguito alla persecuzione giudiziaria di cui è vittima da anni da parte delle forze reazionarie del Paese sudamericano, sostenute dall’imperialismo statunitense.
La coalizione che fa capo al presidente Alberto Fernández ha raggiunto l’obiettivo minimo, ovvero quello di non lasciarsi scavalcare dalla destra di Mauricio Macri.
“Non comprometteremo il futuro per il FMI”, ha affermato il presidente argentino Alberto Fernández nel giorno dell’anniversario della scomparsa di Néstor Kirchner. Intanto, l’ex presidente Mauricio Macri deve affrontare seri guai giudiziari.
In carica da dicembre, il presidente argentino Alberto Fernández sapeva di dover risollevare un Paese reduce da quattro anni di iperliberismo sfrenato sotto la guida di Mauricio Macri. Ai problemi economici, poi, si è aggiunta anche la pandemia da nuovo coronavirus.