È il momento di sostenere la pace, la democrazia e la convivenza
Comunicato stampa dell’Ufficio d’informazione del Kurdistan in Italia.
Comunicato stampa dell’Ufficio d’informazione del Kurdistan in Italia.
Nel nuovo appuntamento della rubrica “Parola a… Vento”, Andrea Vento intervista Yilmaz Orkan (ufficio di informazione del Kurdistan in Italia) sull’appello del leader curdo Abdullah Öcalan di scioglimento del Pkk.
Le analisi di Picarelli, Rivas e Vento mettono a fuoco un Medio Oriente in trasformazione. Dalla spartizione siriana alle manipolazioni geopolitiche di Russia, Usa e Iran, emergono strategie d’abbandono e accordi tesi a ridefinire il nuovo ordine regionale.
Nel nord-est della Siria, una crisi umanitaria di proporzioni devastanti si consuma nell’indifferenza internazionale. Bombardamenti, sfollamenti di massa e infrastrutture distrutte mettono in ginocchio la popolazione civile, mentre le organizzazioni umanitarie lottano contro ostacoli insormontabili per fornire aiuti essenziali.
I curdi del Rojava, emarginati dalle potenze coloniali e oppressi per un secolo, hanno trasformato la crisi siriana in un’opportunità di autodeterminazione. Con la Carta del Contratto Sociale, hanno adottato un modello politico inclusivo multietnico e pluriconfessionale, fondato su democrazia, ecologia e parità di genere.
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato dell’Ufficio di Rappresentanza del Kurdistan in Italia di smentita delle notizie divulgate dalla Reuters e riprese da altri organi di stampa.
Per la “Barricata” abbiamo intervistato Serkan Xozatli (portavoce della comunità curda in Italia) per non dimenticare la situazione di un popolo, in quotidiana lotta per la propria sopravvivenza e per la realizzazione di un modello alternativo di società.
Il vecchio leader dei Cobas scuola guarda il mondo con categorie ideologiche e ferme a 30 anni fa. Le considerazioni di Federico Giusti.
Otto mesi dopo le elezioni, l’Iraq non ha ancora un governo né un presidente. Il Partito Comunista denuncia la violazione della Costituzione e chiede un cambiamento radicale nelle istituzioni irachene.
Con il 92.7% delle preferenze, i curdi di stanza in Iraq si sono espressi a favore dell’indipendenza da Baghdad attraverso un recente referendum popolare. Tuttavia, l’esistenza di un Kurdistan indipendente non sembra essere ancora vicina, e questo referendum non fa altro che nascondere la grande frammentazione e le differenze che esistono tra le diverse aree popolate dai curdi, con il chiaro obiettivo di dare un’impronta capitalista e filo-statunitense ad un eventuale nuovo stato nel cuore del Medio Oriente.