In India oggi convivono due traiettorie opposte: un modello che riduce la povertà fino a sradicarla, e un laboratorio politico dove il voto dei più fragili è contestato. Kèrala e Bihar raccontano, insieme, il bivio del Paese.
Sotto la guida del Partito Comunista d’India (Marxista), il Kèrala ha annunciato di aver eradicato la povertà estrema, primo Stato indiano a riuscirci. Un risultato costruito su decenni di politiche socialiste che, seppur accompagnato da interrogativi metodologici, potrebbe rappresentare un modello per il resto del Paese.
Nel mese di aprile si sono tenute le elezioni in cinque diverse entità dell’Unione Indiana: Kèrala, Tamil Nadu, Puducherry, Assam e Bengala Occidentale.
I due partiti comunisti indiani, riuniti sotto l’egida del Fronte Democratico della Sinistra, hanno ottenuto una nuova importante vittoria in occasione delle elezioni locali in Kèrala.
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