I discorsi di J.D. Vance e gli interventi autoritari di Trump contro università come la Columbia e l’MIT rivelano un conflitto fra potere esecutivo e autonomia accademica. Harvard resiste, sollevando sfide legali e questioni importanti di libertà di espressione.
Alla vigilia della visita del vicepresidente statunitense JD Vance, la Groenlandia ha formato un nuovo governo di coalizione, guidato da Jens-Frederik Nielsen, per respingere le provocazioni di Trump e riaffermare la propria sovranità e il diritto all’autodeterminazione verso un futuro indipendente.
L’Europa si prepara alla guerra nucleare, mentre viene descritta come parassitaria dall’amministrazione statunitense. Le riflessioni di Rodrigo Rivas.
L’incontro infuocato alla Casa Bianca tra Donald Trump e Volodymyr Zelens’kyj ha segnato un punto di svolta nella storia della diplomazia internazionale. Lo scontro, unico e inedito, rivela profonde divisioni politiche e preannuncia conseguenze di portata globale, mentre dimostra la correttezza dell’analisi di coloro che sono sempre stati critici sul sostegno incondizionato a Kiev.
Durante un incontro previsto alla Casa Bianca, l’escalation di tensioni tra Donald Trump e Volodymyr Zelens’kyj è sfociata in un acceso scambio di urla, rivelando profonde divergenze diplomatiche in un contesto internazionale complesso e instabile.
L’Unione Europea allenta i vincoli del Patto di Stabilità, ma solo per le spese militari, allineandosi alle richieste statunitensi. Mentre l’Italia si adegua rapidamente al nuovo corso, le scelte economiche di Bruxelles rischiano di accentuare la dipendenza dagli USA e aggravare le tensioni interne.
Il cardinale Timothy Dolan critica duramente JD Vance per le sue accuse alla Chiesa cattolica sull’assistenza ai migranti. Mentre Trump e il Vaticano restano divisi sull’immigrazione, il voto cattolico nel 2025 ha premiato l’ex presidente, rafforzando un’alleanza su aborto e transgender.
JD Vance, vice di Donald Trump alle presidenziali del 2024, evita di ammettere la sconfitta di Trump nel 2020, seguendo la linea della “big lie” sull’elezione rubata. La sua posizione solleva timori su una possibile ripetizione di tali dinamiche elettorali quest’anno.
Il dibattito sul fact-checking infiamma la campagna elettorale americana. Il controllo delle dichiarazioni si rivela cruciale, contrastando le false narrazioni, e diventa un elemento chiave nel confronto politico. L’articolo di Domenico Maceri.
Quella appena trascorsa potrebbe essere stata una settimana decisiva in vista delle prossime elezioni negli Stati Uniti, tra l’attentato ai danni di Trump e la possibile uscita di scena di Biden. L’articolo di Federico Giusti.
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