Iraq: al via il governo di Mustafa al-Kadhimi
Il nuovo governo iracheno ha ottenuto il benestare di Washington e non è inviso all’Iran. Ma le politiche irachene restano di fatto sotto il controllo degli Stati Uniti.
Il nuovo governo iracheno ha ottenuto il benestare di Washington e non è inviso all’Iran. Ma le politiche irachene restano di fatto sotto il controllo degli Stati Uniti.
Dopo la guerra e con l’occupazione statunitense non ancora terminata, e dopo la conseguente uccisione di Saddam Hussein e l’imposizione velata di un governo malcelatamente filoamericano, l’Iraq sta faticosamente riacquisendo una vita politica propria: non è un caso che le elezioni del 12 maggio scorso, in quelle che possono essere definite come le prime vere elezioni dopo la guerra, abbiano visto la vittoria dei comunisti e dei loro alleati.
Con il 92.7% delle preferenze, i curdi di stanza in Iraq si sono espressi a favore dell’indipendenza da Baghdad attraverso un recente referendum popolare. Tuttavia, l’esistenza di un Kurdistan indipendente non sembra essere ancora vicina, e questo referendum non fa altro che nascondere la grande frammentazione e le differenze che esistono tra le diverse aree popolate dai curdi, con il chiaro obiettivo di dare un’impronta capitalista e filo-statunitense ad un eventuale nuovo stato nel cuore del Medio Oriente.
Il 6 agosto 1945, gli Stati Uniti sganciavano la prima bomba nucleare sulla città giapponese di Hiroshima. Solamente tre giorni dopo, fu la volta dell’ordigno atomico di Nagasaki. In seguito a questi due eventi, il Giappone si arrese con la firma dell’atto di capitolazione del 2 settembre 1945, ponendo fine alla seconda guerra mondiale. Tra l’altro, in pochi sanno che la USAAF (United States Army Air Forces) aveva già pronto un terzo ordigno per colpire Tokyo nel caso in cui i nipponici avessero deciso di continuare la guerra.