Il nuovo Mali decolonizzato sempre più vicino alla Russia
Dopo l’abbandono da parte delle ultime truppe francesi del territorio maliano, il governo di Bamako potrebbe essere riammesso nella Cedeao e si avvicina sempre più a Mosca.
Dopo l’abbandono da parte delle ultime truppe francesi del territorio maliano, il governo di Bamako potrebbe essere riammesso nella Cedeao e si avvicina sempre più a Mosca.
Dopo il colpo di Stato militare che ha avuto luogo in Guinea nel mese di settembre, e quello in Mali che si era verificato a maggio, un altro Paese africano, il Sudan, è stato vittima di un golpe. Arrestato il primo ministro Abdalla Hamdok.
Il Mali è uno dei Paesi africani dalla vita politica più travagliata, caratterizzata da un continuo succedersi di colpi di Stato.
Le dimissioni del presidente maliano in seguito ad un colpo di stato militare hanno consegnato il potere nelle mani di un Comitato presieduto dal colonnello Assimi Goita. Tanti dubbi piombano sul futuro del Paese africano, nel quale è forte la presenza militare francese.
Il presidente Ibrahim Boubacar Keïta esce indebolito dal risultato delle recenti elezioni legislative in Mali, dove la popolazione ha preferito preservare la propria salute dal virus e dalle violenze dei gruppi jihadisti, non andando a votare.
Sterminato Paese africano – grande quattro volte l’Italia – che supera i sedici milioni di abitanti, il Mali ha affrontato il proprio processo elettorale per l’elezione del capo di Stato in due fasi, il 29 luglio ed il 12 agosto, con il ballottaggio che ha confermato Ibrahim Boubacar Keïta alla guida del Paese.
Per il Mali, dopo il conflitto interno ed il discutibile intervento militare francese, forse, qualche buona notizia inizia ad arrivare. Innanzi tutto, è finito il mandato ad interim del Presidente Dioncounda Traoré, salito al potere dopo un periodo molto travagliato per il Mali, che aveva visto il presidente eletto, Amadou Toumani Touré, essere destituito dal colpo di stato guidato dal generale Amadou Sanogo, nel marzo 2012.