In Croazia continuano le proteste degli agricoltori contro il grano ucraino a basso costo, mentre i sindacati denunciano la negligenza del governo nella gestione della compagnia marittima Jadrolinija, evidenziando gravi problemi di sicurezza e condizioni di lavoro precarie per i marittimi.
Zoran Milanović trionfa con il 74,68% al secondo turno delle presidenziali croate. La sua rielezione rafforza la critica alle politiche NATO in Ucraina e segnala un crescente rifiuto dell’interventismo militare tra i cittadini europei.
Zoran Milanović, presidente uscente e candidato socialdemocratico, ha ottenuto un netto vantaggio nel primo turno delle elezioni presidenziali croate, sfiorando la maggioranza assoluta. Il suo avversario al ballottaggio sarà Dragan Primorac, sostenuto dall’Unione Democratica Croata (HDZ).
L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha designato l’11 luglio come “Giornata Internazionale di Riflessione e Commemorazione del Genocidio del 1995 a Srebrenica”. La Serbia, rappresentata dal presidente Aleksandar Vučić, ha contestato la risoluzione, considerandola politicizzata e divisiva.
Le elezioni legislative in Croazia del 17 aprile hanno visto l’HDZ di centro-destra mantere il primo posto, ma senza una maggioranza parlamentare chiara, costringendo il primo ministro Andrej Plenković ad aprire complessi negoziati per formare il prossimo governo.
La netta vittoria del candidato di sinistra Tomislav Tomašević a Zagabria è un segnale di risveglio per la Croazia, anche se nel complesso il centro-destra resta dominante.
Uscito vincitore dalle elezioni legislative, il primo ministro croato ha ufficializzato la squadra di ministri che lo accompagnerà nel suo secondo mandato a capo del governo di Zagabria.
Le elezioni legislative croate hanno confermato il prima del centro-destra al governo, ma anche regalato un buon risultato alla Coalizione Rosso-Verde, composta da forze socialiste ed ecologiste. Allo stesso tempo, i comunisti hanno deciso di chiamarsi fuori da questa lista.
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