La ciancia polacca
La Polonia si è colpita da sola con un proprio missile, ma subito sono partite le accuse nei confronti della Russia. Le riflessioni di Rodrigo Rivas.
La Polonia si è colpita da sola con un proprio missile, ma subito sono partite le accuse nei confronti della Russia. Le riflessioni di Rodrigo Rivas.
Le elezioni hanno consegnato la presidenza polacca al conservatore Karol Nawrocki, segnando un duro colpo per l’agenda del governo di Donald Tusk e aprendo scenari di tensione nelle relazioni con l’Unione Europea, la NATO e l’Ucraina.
Un movimento nato dal basso contro la politica governativa polacca post-1999: opposizione alla guerra, rifiuto dell’americanizzazione e dell’ucrainizzazione del paese. Tra le priorità: sovranità culturale, relazioni pacifiche con i vicini e sviluppo economico indipendente.
L’aggressività della UE per compiacere Trump sperando che non arrivino i dazi alle esportazioni negli Usa.
Le recenti elezioni locali in Polonia hanno delineato uno scenario politico polarizzato tra il partito di destra Diritto e Giustizia e la coalizione di centro-sinistra Piattaforma Civica. La polarizzazione interna si contrappone tuttavia al totale allineamento con la NATO e alle voci riguardanti un potenziale dispiegamento di armi nucleari statunitensi in Polonia.
Dopo la farsa della nomina di Mateusz Morawiecki, l’europeista Donald Tusk ha ottenuto la maggioranza per governare. Tuttavia, la politica estera polacca resterà verosimilmente asservita all’imperialismo statunitense, e non si prevedono cambiamenti sostanziali da questo punto di vista.
La stampa europea ha descritto i risultati delle elezioni polacche come una grande vittoria dell’europeista Donald Tusk, ma la coalizione di destra che fa capo a Jarosław Kaczyński resta ancora la prima forza politica del Paese.
Le mosse della Polonia lasciano intendere che Varsavia sarebbe pronta ad intervenire militarmente in Ucraina, con il malcelato obiettivo di riappropriarsi della regione di L’viv per realizzare il sogno della ricostituzione della “Grande Polonia”.
Il sequestro della scuola dell’ambasciata russa a Varsavia ha aperto una crisi diplomatica tra Polonia e Russia, andando a sommarsi alle forti tensioni dovute alla posizione ultra-atlantista del governo polacco sulla crisi ucraina.
La propaganda antirussa non si ferma neppure di fronte al rischio concreto di una terza guerra mondiale, e fino all’ultimo sta provando ad addossare alla Russia le colpe dell’Ucraina, che potrebbe addirittura aver colpito la Polonia di proposito.