I paesi baltici alimentano pericolosi venti di guerra
Estonia, Lettonia e Lituania fomentano la falsa narrativa della minaccia russa per invocare il riarmo Nato che la Ue sarà chiamata a sostenere finanziariamente.
Estonia, Lettonia e Lituania fomentano la falsa narrativa della minaccia russa per invocare il riarmo Nato che la Ue sarà chiamata a sostenere finanziariamente.
Le elezioni presidenziali indirette hanno premiato il ministro degli Esteri Edgars Rinkēvičs, che da luglio ricoprirà l’incarico di capo di Stato lettone. Il Paese baltico mantiene una salda posizione antirussa nello scacchiere internazionale.
Il secondo mandato per Arturs Krišjānis Kariņš alla guida del governo lettone lascia presagire una prosecuzione delle politiche antirusse portate avanti dalle repubbliche baltiche.
Le elezioni legislative in Lettonia hanno premiato il partito del primo ministro, ora chiamato a formare un nuovo governo di coalizione.
Come annunciato la scorsa settimana, cinque dei sette partiti che compongono il parlamento della Lettonia hanno trovato un accordo per la formazione del nuovo governo, guidato da Arturs Krišjānis Kariņš.
Con oltre tre mesi di ritardo rispetto alle elezioni di ottobre, la Lettonia dovrebbe votare la fiducia al nuovo esecutivo mercoledì 23 gennaio.
Continuano le vicissitudini politiche di Svezia e Lettonia: i parlamenti dei due Paesi europei non riescono a raggiungere un accordo per la formazione di un governo.
Sono oramai passate oltre due settimane dalle elezioni legislative del 6 ottobre, ma la Lettonia non ha ancora un governo.
I due Paesi europei andati più recentemente alle elezioni, la Svezia e la Lettonia, fanno fatica a formare un nuovo governo.
Sabato 6 ottobre si sono tenute le elezioni legislative in Lettonia, repubblica baltica entrata a far parte dell’Unione Europea nel 2004.