L’ennesimo contratto a perdere
Vanificata la spinta degli operai metalmeccanici per un contratto nazionale dignitoso con recupero del potere di acquisto e di contrattazione.
Vanificata la spinta degli operai metalmeccanici per un contratto nazionale dignitoso con recupero del potere di acquisto e di contrattazione.
Il Dipartimento di Filosofia di Unibo ha respinto il corso riservato ai cadetti di Modena, scatenando l’attacco del Capo di Stato Maggiore e della ministra Bernini. In gioco non è un pregiudizio: è l’autonomia universitaria, la libertà d’insegnamento e la difesa del sapere civile.
Precari PNRR, lavoratori usa e getta: migliaia di contratti a termine scadranno mentre il Piano arranca tra ritardi, burocrazia e organici insufficienti. La PA rischia di perdere competenze preziose invece di stabilizzarle, trasformando un’occasione storica in precarietà permanente e servizi più deboli.
Il 28 novembre, i sindacati sono scesi in piazza per uno sciopero generale che denuncia una Manovra ingiusta: niente tasse ai capitali, sgravi alle imprese al posto di aumenti salariali, welfare fermo, precari della ricerca senza futuro, miliardi al riarmo. All’orizzonte privatizzazioni, sanità privata e un clima sempre più autoritario.
In Veneto, Campania e Puglia vincono coalizioni diverse ma perde la partecipazione, con affluenze tra il 41% e 45%. I presidenti vengono eletti con un consenso effettivo tra il 26% e il 29%. È l’ennesima conferma della crisi strutturale della democrazia borghese, soprattutto (ma non solo) in Italia.
Il prof. Angelo d’Orsi esprime la propria solidarietà nei confronti di Enzo Iacchetti, ingiustamente e assurdamente querelato dall’UCEI per “odio razziale”, semplicemente per aver denunciato i crimini di Israele.
Nell’Italia del lavoro nero è fin troppo facile imbattersi negli affitti occultati e non registrati, nei contratti di locazione non depositati.
Nel capitalismo odierno la ricchezza si concentra, il welfare arretra e la “meritocrazia” svela i propri limiti. La disuguaglianza non suscita più indignazione: è normalizzata. Serve riaprire il conflitto sociale per rompere rassegnazione, rendite e privilegi.
Pubblichiamo il secondo comunicato del Prof. Angelo d’Orsi sulla vergognosa censura subita dalla città di Torino. Buona lettura.
La CUB ha tenuto a Pisa una conferenza stampa con presidio per denunciare la precarietà nel settore culturale: salari poveri, part time involontari, appalti e false partite IVA. Verso lo sciopero generale del 28 novembre, per fondi, stabilizzazioni e dignità.