Tunisia: contrasto alla precarietà
Vietato il subappalto di manodopera e forti limiti ai contratti a tempo determinato. L’articolo di Francesco Fustaneo.
Vietato il subappalto di manodopera e forti limiti ai contratti a tempo determinato. L’articolo di Francesco Fustaneo.
Lo scorso 6 ottobre si sono tenute in Tunisia le elezioni presidenziali, che hanno confermato Kaïs Saïed alla guida del Paese. Nonostante il boicottaggio dei principali partiti e le critiche da parte dell’opposizione, Saïed ha ottenuto un’ampia vittoria.
Le elezioni legislative boicottate massicciamente da partiti e cittadini sono solamente la punta dell’iceberg di una profonda crisi che affligge il Paese nordafricano.
Il referendum costituzionale voluto dal presidente ha fatto registrare una bassissima affluenza alle urne, ma è ritenuto valido in quanto non era previsto un quorum.
Najla Romdhane è diventata la prima donna ad occupare l’incarico di primo ministro nella storia della Tunisia. L’obiettivo del presidente Kaïs Saïed è quello di riportare stabilità al Paese.
Le decisioni prese dal presidente Kaïs Saïed hanno provocato le due proteste da parte dell’opposizione, che considera la sospensione dei lavori del parlamento come un golpe.
Tre mesi dopo le elezioni legislative dello scorso 6 novembre, la Tunisia ha un nuovo governo. L’esecutivo sarà guidato da Habib Jemli, ed è stato presentato come un governo tecnico.
Le elezioni presidenziali hanno dato il proprio verdetto: il secondo turno del 13 ottobre hanno incoronato Kaïs Saïed come nuovo capo di Stato della Tunisia.
Dopo il primo turno delle elezioni presidenziali, la Tunisia è tornata al voto per le legislative di domenica 6 ottobre. E domenica prossima ci sarà il ballottaggio per decidere il capo di Stato.
La maggioranza degli elettori ha boicottato le elezioni presidenziali in Tunisia. Il 29 settembre previsto il ballottaggio tra Kaïs Saïed e Nabil Karoui.