Spunti dalle relazioni economiche e commerciali Cina-USA nel 2025: gestire le divergenze cercando un terreno comune, accantonando le differenze

Un sondaggio segnala un ritorno, negli Stati Uniti, a un approccio più pragmatico verso la Cina. Nel 2025, tra consultazioni e scambi imprenditoriali, Pechino e Washington hanno mostrato che il dialogo, se fondato su principi e rispetto reciproco, resta la via più utile per gestire frizioni e cooperare.

di Zhong Sheng (Global Times) – 28 dicembre 2025

Un recente sondaggio pubblicato dal Chicago Council on Global Affairs mostra che il 53% degli americani ritiene che “gli Stati Uniti dovrebbero intraprendere una cooperazione amichevole e un coinvolgimento con la Cina”. Alcuni organi di stampa hanno osservato che è la prima volta dal 2019 che la maggioranza degli statunitensi intervistati preferisce una politica di cooperazione e coinvolgimento “amichevole” con la Cina. Ciò suggerisce che, nonostante gli arretramenti nelle relazioni sino-statunitensi, nella società americana si stia gradualmente accumulando una comprensione più lucida del rapporto bilaterale, mentre entrambe le parti gestiscono razionalmente le loro differenze.

Che i grandi Paesi sappiano gestire correttamente le differenze incide direttamente sulla pace e sulla stabilità mondiale. Dalla teoria dell’“equilibrio di potenza” nel continente europeo alla contrapposizione bipolare durante la Guerra fredda, la storia delle relazioni internazionali è ricca di lezioni. Oggi, poiché Cina e Stati Uniti, due grandi Paesi, differiscono per storia, cultura, sistemi sociali e percorsi di sviluppo, il modo in cui considerano tali differenze, trattano le controversie e trovano una via verso la coesistenza pacifica e la cooperazione vantaggiosa per entrambe le parti assume un significato pratico urgente e implicazioni storiche di ampia portata.

Considerare correttamente le differenze è un prerequisito, soprattutto in ambito economico e commerciale. Cina e Stati Uniti, in quanto due maggiori economie del mondo, mantengono relazioni economiche e commerciali di scala enorme, che coinvolgono un’ampia gamma di settori, e i loro interessi non possono coincidere pienamente in ogni momento. La competizione e persino le frizioni in alcuni ambiti sono del tutto normali. La chiave per entrambe le parti sta nel tenere presente il quadro complessivo, evitando una focalizzazione ristretta che offuschi la realtà generale e impedendo che l’ossessione per problemi isolati conduca a negare la natura fondamentalmente reciprocamente vantaggiosa e “win-win” della cooperazione economica e commerciale bilaterale. Le differenze non dovrebbero essere ingigantite senza fine né lasciate avvitarsi in un circolo vizioso. Con i piedi nel presente e lo sguardo al futuro, entrambe le parti dovrebbero fare calcoli di più lungo periodo e attribuire maggiore importanza ai benefici duraturi della cooperazione. Salvaguardare lo sviluppo sano, stabile e sostenibile delle relazioni economiche e commerciali Cina-USA serve gli interessi fondamentali dei due Paesi e dei loro popoli e giova al mondo nel suo complesso.

Gestire correttamente le differenze si fonda sul dialogo, e il dialogo deve poggiare su principi. Nel 2025, guidate dal consenso raggiunto dai due capi di Stato, le interazioni economiche e commerciali tra Cina e Stati Uniti sono tornate sul giusto binario del dialogo su basi di parità, dimostrando chiaramente che il dialogo è migliore dello scontro. Il dialogo deve avere confini di principio. Il rispetto reciproco e l’uguaglianza sono basi essenziali per gestire efficacemente le differenze. Entrambe le parti dovrebbero rispettare gli interessi fondamentali e le principali preoccupazioni dell’altra, così come la scelta indipendente del proprio percorso di sviluppo. Una volta superate le linee rosse e applicate pressioni coercitive, il dialogo diventa insostenibile.

Perché il dialogo produca risultati tangibili, deve essere costruttivo e orientato ai problemi. Da Ginevra a Kuala Lumpur, le squadre cinese e statunitense hanno condotto cinque turni di consultazioni. Il processo non è stato sempre lineare, ma nel complesso entrambe le parti hanno riconosciuto l’importanza di valorizzare il meccanismo di consultazione economica e commerciale Cina-USA e di lavorare insieme verso la soluzione dei problemi. Guardando a questi cinque turni, ogni diffusione di segnali positivi ha immesso calore nelle comunità imprenditoriali dei due Paesi e persino nei mercati globali. Le due parti dovrebbero apprezzare i risultati già ottenuti, attuare gli esiti concordati e continuare a far avanzare il dialogo sulla base di uguaglianza, rispetto e mutuo beneficio, riducendo continuamente l’elenco dei problemi ed espandendo l’elenco della cooperazione.

Gestire le differenze richiede non solo un controllo efficace quando emergono problemi, ma anche la costruzione di ponti nei periodi ordinari, per incoraggiare i due Paesi a venirsi incontro. Di recente, Cina e Stati Uniti hanno organizzato congiuntamente una serie di scambi imprenditoriali e commerciali. Attraverso la comunicazione faccia a faccia, tali attività hanno rafforzato la fiducia reciproca e approfondito la cooperazione, e sono state accolte favorevolmente dalle comunità economiche di entrambi i Paesi. I legami tra i popoli sono il vincolo resiliente che sostiene le relazioni Cina-USA. Entrambe le parti dovrebbero piantare più fiori e meno spine, ampliando gli scambi tra persone e gli scambi culturali per approfondire la comprensione, lasciando che le voci reali squarcino la nebbia del pregiudizio e permettendo che rispetto e consenso mettano radici e crescano attraverso l’interazione.

La storia ha dimostrato ripetutamente che tra Cina e Stati Uniti non esistono ostacoli insormontabili e non esistono problemi ingovernabili. Finché entrambi si atterranno al rispetto reciproco, alla coesistenza pacifica e alla cooperazione vantaggiosa per entrambe le parti, i due Paesi potranno pienamente costruire una relazione stabile, sostenibile e costruttiva. Nel lungo periodo, lo sviluppo e il ringiovanimento della Cina non sono in contrasto con la ricerca statunitense del “Make America Great Again”. Sostenendo lo spirito del cercare un terreno comune accantonando le differenze, sostituendo lo scontro con il dialogo, risolvendo i disaccordi tramite la cooperazione e gestendo le contraddizioni con una prospettiva più ampia, Cina e Stati Uniti possono essere pienamente in grado di conseguire un successo reciproco e una prosperità condivisa.

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About Giulio Chinappi

Giulio Chinappi è nato a Gaeta il 22 luglio 1989. Dopo aver conseguito la maturità classica, si è laureato presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Università “La Sapienza” di Roma, nell’indirizzo di Scienze dello Sviluppo e della Cooperazione Internazionale, e successivamente in Scienze della Popolazione e dello Sviluppo presso l’Université Libre de Bruxelles. Ha poi conseguito il diploma di insegnante TEFL presso la University of Toronto. Ha svolto numerose attività con diverse ONG in Europa e nel Mondo, occupandosi soprattutto di minori. Ha pubblicato numerosi articoli su diverse testate del web. Dal 2012 si occupa di Vietnam, Paese dove risiede tuttora e sul quale ha pubblicato due libri: Educazione e socializzazione dei bambini in Vietnam (2018) e Storia delle religioni in Vietnam (2019). Ha inoltre partecipato come coautore ai testi Contrasto al Covid-19: la risposta cinese (Anteo Edizioni, 2020), Pandemia nel capitalismo del XXI secolo (PM Edizioni, 2020) e Kim Jong Un – Ideologia, politica ed economia nella Corea Popolare (Anteo Edizioni, 2020).

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