Dopo tre giornate in cui si sono intrecciati progetti, esperienze e strategie comunicative per creare, insieme al pubblico, uno spazio di dibattito ideologico, si è concluso domenica a L’Avana il I Festival Internazionale Granma-Rebelde.

di Carmen Maturell Senon (Granma) – 19 ottobre 2025
Dopo tre giornate in cui si sono articolati progetti, esperienze e strategie comunicative per creare, insieme al pubblico, uno spazio di dibattito ideologico, si è concluso ieri (domenica 19 ottobre, ndr) a L’Avana il I Festival Internazionale Granma-Rebelde.
Alla cerimonia di chiusura — alla quale hanno preso parte la membro del Segretariato del Comitato Centrale del Partito, Yudí Rodríguez Hernández, a capo del Dipartimento per l’attenzione ai Servizi, e la membro del Comitato Centrale Yuniasky Crespo Baquero, a capo del Dipartimento Ideologico — è stato consegnato un riconoscimento al quotidiano Juventud Rebelde per i suoi 60 anni di storia e militanza con Cuba e con i giovani che si riflette nelle sue pagine.
Nel resoconto dell’evento, Yuniel Labacena Romero, direttore di Juventud Rebelde, ha sottolineato che il Festival si è consolidato come «uno spazio di massa e aperto, che è riuscito a integrare con successo il dibattito, l’espressione culturale, la proposta fieristica e la partecipazione diretta della comunità».
Da parte sua, Yoerky Sánchez Cuéllar, direttore del quotidiano Granma, ha convocato il secondo incontro, che si terrà il prossimo anno, e ha precisato che una delle principali conclusioni emerse è la necessità di continuare a difendere la pace di fronte a blocchi illegali e alla minaccia diretta dell’imperialismo.
Come ha affermato Labacena Romero, la reale portata del Festival si è manifestata non solo nei numeri della partecipazione, ma nella qualità dell’interazione popolare, nella combinazione delle attività politiche e culturali, che ha permesso al popolo e ai mezzi di stampa — nazionali e internazionali — di configurare un progetto di comunicazione collaborativa per un mondo migliore possibile.
All’appuntamento hanno partecipato anche Emilio Lozada García, capo del Dipartimento delle Relazioni Internazionali del CCPCC; Roberto Pérez Jiménez, capo del Dipartimento di Organizzazione; e Meyvis Estévez Echevarría, Prima Segretaria del Comitato Nazionale dell’Unione dei Giovani Comunisti.
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