I record nel consumo di energia elettrica evidenziano la rilevanza globale della transizione economica della Cina

Il superamento della soglia di 1.000 miliardi di kWh nel consumo elettrico mensile testimonia la portata globale della transizione economica cinese: elettrificazione rapida, integrazione digitale e crescita verde trasformano l’industria e la società, offrendo lezioni concrete per la governance climatica ed energetica mondiale.

Global Times – 23 agosto 2025

A luglio, il consumo totale di elettricità in Cina ha superato per la prima volta la soglia di 1.000 miliardi di kilowattora, raggiungendo 1,02 trilioni di kilowattora (kWh), con un aumento dell’8,6% su base annua. In termini generali, il consumo di elettricità è l’indicatore più diretto della vitalità di un’economia. Si tratta, inoltre, della prima volta al mondo che il consumo mensile di elettricità di un Paese supera i 1.000 miliardi di kWh. In apparenza ciò è dovuto all’effetto combinato delle alte temperature e di un’attività economica robusta; a un livello più profondo, riflette l’enorme slancio e la profonda trasformazione dello sviluppo economico cinese di alta qualità.

L’emergere di un consumo elettrico su tale scala è il risultato degli effetti congiunti della vitalità economica della Cina e della resilienza del suo sistema di approvvigionamento energetico. L’uso di elettricità è spesso considerato un «barometro» dell’attività economica. Accanto a questo consumo record, la fiducia degli investitori esteri nell’economia cinese è continuata a crescere: il Fondo Monetario Internazionale ha aumentato la sua previsione di crescita per la Cina quest’anno di 0,8 punti percentuali e l’indice composito di Shanghai ha raggiunto il massimo in quasi un decennio. Dietro la cifra del trilione di kWh si nasconde anche una grande prova vinta dalla costruzione delle infrastrutture elettriche e dal sistema di garanzia dell’approvvigionamento del Paese: di fronte agli altissimi carichi imposti dal caldo di luglio, più forme di energia hanno lavorato in concerto per mantenere una fornitura elettrica stabile.

Guardando all’interno dei settori, le dinamiche congiunte di crescita totale e di ottimizzazione strutturale risultano particolarmente evidenti. Il consumo di elettricità nel settore primario è aumentato del 20,2%, riflettendo nuove tendenze nella modernizzazione agricola. La diffusione di apparecchiature elettrificate, come l’irrigazione intelligente, sta trasformando il volto dell’agricoltura tradizionale. Il settore secondario, la «pietra miliare» del consumo elettrico, ha registrato anch’esso una performance solida, con i consumi elettrici dell’industria high-tech e della manifattura di apparecchiature che hanno mostrato un tasso di crescita significativo, mentre l’uso di energia elettrica nelle industrie tradizionali ad alta intensità energetica ha continuato a decelerare. La tendenza «uno in crescita, uno in diminuzione» conferma il progressivo avanzamento dell’upgrade industriale verso maggiore sofisticazione e intelligenza. Nel settore terziario, la domanda di energia per i servizi internet nonché per le attività di ricarica e swapping delle batterie riflette la vasta espansione dell’economia digitale e dei trasporti verdi. I cambiamenti nella struttura del consumo elettrico sono una testimonianza dell’aggiornamento della struttura industriale, indicando che l’economia cinese si sta indirizzando verso un percorso più sostenibile.

La scala record del consumo elettrico in Cina è degna di nota anche per un’altra ragione: è costruita sulla base della transizione energetica verde. A luglio la quota di elettricità generata da energie rinnovabili è aumentata sensibilmente, con una rapida crescita della produzione da eolico, solare e biomassa, portando la loro incidenza vicina a un quarto del totale.

Secondo i dati del China Electricity Council, a luglio il consumo di elettricità nei quattro maggiori settori ad alta intensità energetica (fusione e compressione dei metalli ferrosi, produzione di prodotti minerali non metallici, fusione e compressione dei metalli non ferrosi e produzione di materiali chimici e prodotti chimici) è cresciuto dello 0,5% su base annua. Un esperto climatico statunitense ha recentemente descritto la stagnazione delle emissioni di carbonio della Cina come «un momento di rilevanza globale», affermando: «Dimostra che un Paese può tagliare le emissioni continuando a crescere economicamente».

Nel 2015, la Cina ha risolto storicamente il problema dell’accesso all’elettricità per le persone senza energia; nel 2025 è diventata il primo Paese al mondo a raggiungere il consumo elettrico mensile di oltre 1.000 miliardi di kilowattora. Nell’ultimo decennio, la Cina ha garantito la propria sicurezza energetica, ottimizzato continuamente il suo mix energetico e raddoppiato il suo consumo elettrico mensile. Ora, il consumo elettrico di un solo mese equivale all’intero consumo annuo di elettricità di tutti gli Stati membri dell’ASEAN. Alcune istituzioni stimano che il consumo elettrico annuo della Cina crescerà del 5-6% quest’anno e supererà i 13 trilioni di kWh entro il 2030.

L’aumento costante del consumo elettrico mette continuamente in luce la posizione unica della Cina nel panorama energetico ed economico globale. I dati sul consumo di energia elettrica non sono semplicemente una curva di crescita: sono una vivida riflessione di come la mappa economica della Cina venga profondamente rimodellata dall’elettrificazione e dalla digitalizzazione. Il Paese sta compiendo un balzo verso la «elettrificazione ad alta velocità», che sta trasformando le operazioni industriali così come la vita sociale. A luglio i consumi elettrici domestici urbani e rurali sono aumentati del 18% su base annua, con province come lo Henan e lo Shaanxi che hanno registrato incrementi superiori al 30%. Questa impennata riflette non solo la domanda dovuta al caldo, ma anche l’adozione accelerata di prodotti elettrificati. Dietro a ciò, si cela una trasformazione degli stili di vita: condizionatori, veicoli elettrici e dispositivi domestici intelligenti stanno diventando parte della vita quotidiana. Shenzhen è la prima città al mondo ad avere più stazioni di ricarica rapida che distributori di carburante, mentre la Cloud Manufacturing Town di Hangzhou si è trasformata con successo da un’industria dell’acciaio a forno elettrico — questo illustra la profonda integrazione dello sviluppo verde e degli upgrade intelligenti in tutta la catena industriale.

L’irruzione della Cina nell’elettrificazione ad alta velocità ha una portata che va ben oltre i suoi confini, con ripercussioni globali di ampia portata. Primo, dimostra che una mega-economia può sostenere la crescita pur avanzando una transizione verde, offrendo un esempio concreto per altri Paesi che esplorano percorsi di sviluppo a basse emissioni di carbonio. Secondo, questa domanda gigantesca accelera la maturazione delle nuove tecnologie energetiche e ne abbassa i costi, avvantaggiando i mercati globali. Più importante, i progressi della Cina nell’ottimizzare e «pulire» la propria struttura di generazione elettrica stanno aggiungendo certezza alla governance climatica e alla sicurezza energetica globali. In altre parole, la pietra miliare del trilione di kWh non è solo una nota a margine dell’economia cinese, ma anche un’opportunità condivisa per la transizione verde globale e per una crescita sostenibile.

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About Giulio Chinappi

Giulio Chinappi è nato a Gaeta il 22 luglio 1989. Dopo aver conseguito la maturità classica, si è laureato presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Università “La Sapienza” di Roma, nell’indirizzo di Scienze dello Sviluppo e della Cooperazione Internazionale, e successivamente in Scienze della Popolazione e dello Sviluppo presso l’Université Libre de Bruxelles. Ha poi conseguito il diploma di insegnante TEFL presso la University of Toronto. Ha svolto numerose attività con diverse ONG in Europa e nel Mondo, occupandosi soprattutto di minori. Ha pubblicato numerosi articoli su diverse testate del web. Dal 2012 si occupa di Vietnam, Paese dove risiede tuttora e sul quale ha pubblicato due libri: Educazione e socializzazione dei bambini in Vietnam (2018) e Storia delle religioni in Vietnam (2019). Ha inoltre partecipato come coautore ai testi Contrasto al Covid-19: la risposta cinese (Anteo Edizioni, 2020), Pandemia nel capitalismo del XXI secolo (PM Edizioni, 2020) e Kim Jong Un – Ideologia, politica ed economia nella Corea Popolare (Anteo Edizioni, 2020).

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