Tra i proclami fantasiosi di Trump che millanta la cancellazione dei siti nucleari iraniani e il silenzio social sulle opinioni scomode, emerge un inquietante Grande Reset della comunicazione digitale, dove verità e censura si scontrano in un conflitto permanente di narrazioni.

Premessa: Donald ha assicurato il mondo che gli attacchi hanno completamente distrutto gli impianti nucleari iraniani e insiste: “Perché il cosiddetto Leader Supremo, l’Ayatollah Ali Khamenei, dovrebbe dichiarare in modo così sfacciato e sciocco di aver vinto la guerra con Israele, quando sa che la sua affermazione è una menzogna? In quanto uomo di grande fede, non dovrebbe mentire. Il suo Paese è stato DECIMATO, i suoi tre MALVAGI siti nucleari sono stati ANNIENTATI, e io sapevo ESATTAMENTE dove si era rifugiato, e non ho permesso a Israele, né alle Forze Armate degli Stati Uniti di porre fine alla sua vita.”
Quindi basta spararle grosse… (anche se consiglio a Donald di guardare gli 11 Km di gente inferocita che ha partecipato a Teheran ai funerali dei martiri). Più si spara grosso, più si trova qualcuno che crede ai mortaretti o ai moderni metodi sciamanici di estirpazione delle verruche (non ridete se mi viene in mente. Il rituale Chöd ovvero “Taglio attraverso l’ego“, pratica impegnativa di esorcismo tibetano volta a sanare le lacerazioni tra mondo degli uomini e mondo degli spiriti causate da entità sovrannaturali maligne che, nel caso specifico, sarebbero rappresentate dal regime iraniano del Male).
Svolgimento: Alle espressioni di infantilismo egotico di Donald che può dire tutto quello che gli passa tra i due neuroni efficienti nella sua grande Vacuità mentale (e il giorno seguente può cambiare versione), sul versante dell’informazione e sui social corrisponde un vero e proprio genocidio.
Ne sono vittima e ormai dispero di poter recuperare le tante belle persone conosciute su FB. Sono stata anche identificata in due successivi tentativi di crearmi un nuovo profilo e ridotta al silenzio eterno.
E’ come se gli Inquisitori avessero detto: Niente da fare, Morigi, anche se abbiamo dimenticato il tuo passato in difesa della RPC per Tibet, Xinjiang, Taiwan e Hong Kong, tu adesso frequenti persone e ambasciate sospette, scrivi cose sgradite antisemite e filo-putiniane, benché non volgari, pubblichi inquietanti appelli contro l’islamo-fobia, dimostri di leggere libri di storia e geopolitica che possono nuocere ad animi già fin troppo lacerati dai dubbi, ridicolizzi persino la Via del Cotone (IMEC), la Massoneria, i Gesuiti e tutte le profezie sulla Fine del Mondo.
Eppure, cara Morigi, devi renderti conto che il tuo peccato più grande è di aver troppo indagato e parlato di terrorismo tra Pakistan, Iran, MO e di coperture del terrorismo. Per di più non ti sei convertita alla necessaria riabilitazione dell’ISIS in Siria, ma soprattutto ti sei incarognita contro quei bravi ragazzi del MEK Mojahedin del Popolo dell’Iran o Mojahedin-e-Khalq che, dopo un passato burrascoso di assassini di civili, scienziati e politici iraniani, stanno finalmente inaugurandoun futuro democratico in Iran nella prospettiva di un vero cambio di regime.
E comunque ricordati, Morigi, che siamo noi burattinai a giudicare e decidere chi è il terrorista buono e chi il terrorista cattivo, perché a voi – gente squallida e inutile – manca la capacità di incidere nell’opinione pubblica. Le carte da giocare sono tutte in mano nostra… Non avendo la possibilità di replicare, Morigi (offesa anche dalla mancanza di rispetto a lei che è una signora per l’uso amichevole del TU) è stata costretta ad assumere tranquillanti e a fare un “ricorso” cui nessuno risponde e che ha tutto l’aspetto di un “ricorso imposto”, come la guerra Iraq-Iran.
Appendice geopolitica e conclusioni: Se le sanzioni contro Morigi sono un accidente trascurabile, nell’orizzonte più vasto ci sono questioni che fanno accapponare la pelle sulla libertà /manipolazione di informazione… ad esempio e a proposito di MEK mi capita di vedere una dettagliata inchiesta del 2023 (non firmata) sul sito https://iranprobe.com/ in cui si parla della “chiusura di migliaia di falsi account creati dal regime iraniano per promuovere la propria propaganda e i propri scopi terroristici. Meta chiude centinaia di falsi account dell’IRGC su Facebook e Instagram almeno ogni sei mesi… Facebook ha annunciato che, dopo la Russia, l’Iran detiene il record di false informazioni sulla piattaforma Facebook. Il governo religioso dei mullah in Iran è travolto dalle condizioni esplosive della società e dalla crisi esistenziale. Questo regime, per schiacciare l’opposizione, ha imprigionato, torturato, giustiziato, violentato e rapito membri del MEK e altri, o ha cercato di bombardare i loro raduni in Europa… Per uscire dal vortice e dall’incubo di essere rovesciato, il regime ricorre a ogni mezzo possibile per perseguire i suoi obiettivi viziosi. … Le bugie del regime sui social media in lingue straniere sono fondamentalmente contro il MEK e sono prodotte da un dipartimento speciale del Ministero dell’Intelligence (MOIS) chiamato Direzione di Nefagh. Quindi pubblicano questi materiali falsi a nome di persone virtuali prodotti dalla branca estera del Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche, la Forza Quds, che viene utilizzato con un profilo falso”. (Fine citazione)
Per concludere, sono sempre più certa che le roventi denunce sulle malefatte e le bugie del regime iraniano siano frutto di una strategia da guerra ibrida. E sono altrettanto certa che reali (e non virtuali) sono le persone con cui ho collaborato ricevendo materiale documentario che, oltre ogni ragionevole dubbio, dimostra che i gruppi MEK da almeno 4 anni sono finanziati, sponsorizzati e accolti persino da Bruxelles in prospettiva di regime change.
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