Il leader nordcoreano Kim Jong Un ha pronunciato un discorso alla cerimonia di varo del cacciatorpediniere della Marina dell’Esercito Popolare di Corea lo scorso 12 giugno.

Pyongyang, 13 giugno (KCNA) ― Il rispettabile compagno Kim Jong Un ha pronunciato un discorso alla cerimonia di varo del cacciatorpediniere della Marina dell’Esercito Popolare di Corea il 12 giugno. Il testo integrale del suo intervento segue:
Lavoratori, scienziati, tecnici e dirigenti dell’industria cantieristica navale e di numerosi altri settori, che operate con devozione in prima linea per realizzare la grande ambizione di trasformare il nostro paese in una potenza militare navale,
Ufficiali e marinai della Marina dell’Esercito Popolare di Corea, fedeli senza limiti alla vostra missione di difendere le acque territoriali, e cadetti dell’Accademia navale,
Familiari degli operai dei cantieri navali e dei bacini di riparazione, che profondono immani sforzi nel lavoro patriottico di accrescere la forza nazionale,
Compagni,
Il secondo cacciatorpediniere di nuova generazione, prova convincente della rapida trasformazione della nostra Marina, ha assunto la sua solida forma in vista del giorno in cui riceverà il suo nome.
Penso che nessuno possa dubitare della rapida trasformazione della nostra Marina, avendo assistito al varo di un altro cacciatorpediniere di nuova generazione in meno di due mesi in un evento analogo presso il Cantiere di Nampho.
Come ho chiarito a Nampho lo scorso aprile, avvertirete che è giunta la nuova epoca della modernizzazione della nostra Marina, e che essa avanza costantemente e senza ostacoli.
Nonostante le persistenti difficoltà e gli ostacoli, i nostri imponenti progetti di costruzione di navi da guerra per accrescere le capacità navali avanzate sono portati avanti con la massima precisione e rapidità.
Naturalmente, siamo rimasti esterrefatti di fronte all’imprevisto e ridicolo incidente occorso al varo di questo cacciatorpediniere a Chongjin il mese scorso, ma il nostro percorso cruciale per accrescere la capacità offensiva della Marina non è mai stato ritardato.
La sfida non è nata da un insuccesso o da un contrattempo inevitabile nel nostro avanzamento, bensì da irresponsabilità, negligenza e altri fattori che non avrebbero mai dovuto verificarsi; tuttavia, ciò non ha rappresentato una perdita per noi.
Abbiamo giudicato l’incidente non come un semplice errore, ma come un atto criminale gravissimo e imperdonabile che ha gettato nel fango la dignità dello Stato, indagando a fondo le cause profonde. In questo processo abbiamo individuato tutti i fattori di rischio da eliminare senza indugio, preso le relative contromisure e garantito il rapido recupero del cacciatorpediniere in tempi record, considerandolo un importante compito politico.
Di conseguenza, la nave è stata rimessa in assetto operativo e ha potuto salpare poco più di due settimane dopo l’incidente, e oggi il suo restauro è stato completato nei tempi previsti alla vigilia della Seduta Plenaria del Comitato Centrale del Partito.
Ritengo che il ripristino del cacciatorpediniere sia stata un’occasione storica per coloro che hanno la responsabilità dell’industria cantieristica di sottoporre a sincero esame la loro visione ideologica e il loro atteggiamento professionale, acquisendo un metodo di lavoro responsabile e irreprensibile.
Durante il restauro abbiamo confermato l’affidabilità e la superiorità tecnica del progetto della nave, formulando proposte orientate allo sviluppo di nuove unità navali. Abbiamo inoltre dato un durissimo colpo a imprudenze, irresponsabilità, pigrizia, metodi di lavoro non scientifici ed empirismo presenti in vari settori.
Disastri umani terribili, causati da simile irresponsabilità e dalla mancanza di rigore scientifico, sono ormai frequenti in altri comparti—ferrovie, trasporti, energia, cantieri—solo per citarne alcuni.
Questa volta abbiamo inflitto un colpo risolutivo a tali atteggiamenti non scientifici.
In un certo senso, abbiamo attraversato un processo necessario, che non reputo una perdita di tempo; al contrario, ne abbiamo ricavato una grande lezione.
La crescita straordinaria della capacità operativa della nostra Marina è ora dimostrata da entità poderose e non da mere previsioni, costituendo una corrente storica inarrestabile.
I nostri passi per scrivere un nuovo capitolo nella storia della Marina sono accelerati da un’enorme forza motrice e si susseguono risultati sempre più innovativi: questo è il significato essenziale della cerimonia di varo e di attribuzione del nome alla nave di oggi.
Il varo del secondo cacciatorpediniere classe Choe Hyon, concepito per operazioni multi-missione, è un evento di grande rilievo che dimostra pienamente la volontà indomabile e l’eccellente capacità esecutiva del nostro Partito e del nostro popolo, che coraggiosamente tracciano sentieri inesplorati per realizzare i loro nobili ideali.
Questa nave verrà consegnata alla Marina a metà del prossimo anno, al termine dell’integrazione dei suoi sistemi d’arma e dopo aver superato tutte le prove di performance, i test operativi e le altre procedure necessarie.
Cogliendo l’importanza di questa occasione, ringrazio calorosamente operai, tecnici e dirigenti dei cantieri di Chongjin e Rajin e di altri stabilimenti navali per aver dimostrato con vigore l’invincibile potenza della Corea e la tenacia del suo popolo costruendo ammirevolmente il cacciatorpediniere di nuova generazione n. 2 mediante innovazioni collaborative, rispondendo all’impresa miracolosa del Cantiere di Nampho. Ringrazio anche tutti i settori coinvolti nell’industria cantieristica.
Mi congratulo altresì con i marinai di questa nave, che saranno protagonisti di imprese gloriose negli annali della nostra fiera Marina, insieme al nome onorabile di Kang Kon [1].
Compagni,
So che poche nazioni al mondo dispongono delle proprie forze per costruire navi di tale levatura.
La nostra industria cantieristica navale ha finalmente ingranato la marcia, definendo obiettivi a lungo termine per i settori correlati, e questo processo ne stimola lo sviluppo.
Con la definizione di processi innovativi e l’adozione dello standard assoluto rappresentato dal cacciatorpediniere di nuova generazione, sono ora in corso progetti di ricerca e sviluppo per le dotazioni necessarie, conformemente a requisiti rigorosi.
Per esempio, il comparto della rilevazione e guerra elettronica ha compiuto un balzo in avanti.
Coerentemente alle specifiche tattiche e tecniche della nave, il settore radar ha intensificato i propri sforzi per soddisfare standard severissimi, ottenendo notevoli progressi e aprendo un luminoso futuro allo sviluppo.
Il successo non si limita al solo radar imbarcato; sarà trampolino di lancio per una rivoluzione tecnica nell’intero settore delle dotazioni militari.
Anche il sistema integrato di gestione armi di bordo, che consente l’applicazione dell’IA in contesti di combattimento, ha definito l’orientamento di sviluppo del comparto.
Sono in corso R&S su vari sistemi d’arma superficiali e siluri, e soprattutto è atteso un cambiamento radicale nella configurazione dei propulsori navali.
Oggi acceleriamo la rivoluzione nell’industria cantieristica non solo per volontà ferma, ma perché disponiamo di solide potenzialità industriali e di elevatissime capacità tecniche per garantirne la realizzazione.
Dobbiamo sentirci fiduciosi e orgogliosi dell’ascesa della nostra industria navale.
Il fatto che i principali cantieri delle coste occidentale e orientale abbiano costruito impeccabilmente cacciatorpediniere di nuova generazione conferma che disponiamo di due pilastri potenti a sostegno dello sviluppo rapido dell’industria navale.
Nel costruire navi di nuova generazione, la nostra industria ha scritto una nuova pagina, fissato record sorprendenti di velocità e qualità, e dimostrato potenzialità inesauribili per propiziare la rivoluzione del settore.
Nella lotta per attuare le linee e le politiche del Partito, le forze interne in grado di guidare il presente e il futuro dell’industria cantieristica si sono moltiplicate, e numerosi operai sono diventati elementi di punta. Questi rappresentano il bene più prezioso per realizzare l’ambiziosa causa di una potenza navale avanzata, che dobbiamo portare a termine con onore.
Attraverso la recente costruzione, nonostante mille difficoltà, del cacciatorpediniere di nuova generazione, gli operai dei cantieri di Chongjin e Rajin hanno valorizzato la loro tradizione di lotta, affinato la propria perizia nella difesa della sovranità marina e nello sviluppo dei trasporti e della pesca, diventando artigiani affidabili.
In particolare, hanno dato i natali a un patriota il cui sacrificio resterà impresso nella memoria di tutti: Jo Kum Hyok, caposquadra della lavorazione lamiera n. 1 del laboratorio di modernizzazione del cantiere di Chongjin.
Ho saputo che, nonostante fosse malato, ha messo tutta la sua passione nella costruzione di questo cacciatorpediniere, morendo al suo posto di lavoro pochi giorni prima di questa cerimonia.
Mi stringe il cuore ricordarlo, consapevole che questa nave prende il mare non soltanto per la spinta fisica, ma anche grazie alla pura lealtà e all’ardente patriottismo della nostra classe operaia, e provo un sentimento di solenne commozione.
Sua moglie e suo figlio sono presenti qui alla cerimonia: rivolgo loro la mia profonda solidarietà. La madrepatria onorerà per sempre la sua vita esemplare.
Ai familiari del caduto verrà conferito il certificato di sacrificio patriottico socialista; il Comitato Provinciale di Hamgyŏng del Nord e l’organizzazione del Partito del cantiere di Chongjin si prenderanno cura di loro e veglieranno affinché il figlio cresca fedele al Partito e al Paese, proprio come fece il padre.
Il nostro Partito proporrà decorazioni ufficiali ai lavoratori esemplari, temprati nella lotta per le navi moderne nei cantieri di Nampho e Chongjin, e ne accoglierà alcuni nelle sue fila.
Rendendo onore a Jo Kum Hyok e agli altri operai di Chongjin per il loro spirito elevato e i loro sacrifici, ringrazio profondamente tutti gli operatori del settore navale per aver adempiuto al loro onorevole compito nella continua modernizzazione della Marina.
Compagni,
La nave costruita dal cantiere di Chongjin è un super-potente cacciatorpediniere multi-missione di ultima generazione, con struttura, prestazioni e sistemi d’arma identici a quelli della «Choe Hyon» varata in precedenza.
Sono certo che queste due navi costruite nel 2025 avvieranno una grande trasformazione nella capacità operativa della nostra Marina.
Come già dichiarato, ogni anno costruiremo altri due cacciatorpediniere di pari o superiore classe e li consegneremo alla Marina.
Recentemente la Commissione Militare Centrale del Partito ha approvato ufficialmente il progetto di costruire nel prossimo anno altri due cacciatorpediniere di classe 5.000 tonnellate.
Ciò preannuncia una svolta epocale per le operazioni e la posizione difensiva della nostra Marina.
Le navi di nuova generazione, che saranno realizzate secondo il piano di costruzione e i progetti approvati, accresceranno strategicamente il raggio d’azione della nostra Marina.
Più cresce la capacità offensiva navale, più la nostra Marina potrà estendere le sue operazioni al di fuori delle acque territoriali, costringendo inevitabilmente il nemico a ritirarsi strategicamente.
Questo garantirà che la dignità della nostra Marina, famosa per il suo spirito combattivo, si manifesti non solo nelle nostre acque territoriali ma anche nei vasti oceani.
Compagni,
Ricordo brevemente che il contesto di sicurezza complessivo dello Stato—terra, mare e aria—è estremamente pericoloso a causa delle avventate provocazioni militari del nemico, che potrebbero dar luogo a una guerra nucleare.
In particolare, le acque limitrofe sono ormai il più pericoloso focolaio di guerra nucleare, dove i mezzi strategici nucleari statunitensi—portaerei, sottomarini e altre navi—possono comparire in qualsiasi momento.
La situazione militare intorno al nostro Stato si è deteriorata al punto da rendere consueto osservare la presenza di forze strategiche nucleari statunitensi.
Non esistono acque tanto pericolose quanto quelle nostre, dove uno dei contendenti schiera numerose navi da guerra e conduce apertamente esercitazioni nucleari contro l’altro.
Le ambizioni provocatorie di Stati Uniti e loro satelliti si fanno sempre più sfacciate, e le minacce alla nostra sicurezza superano ormai ogni limite.
Date le circostanze, la nostra decisione è ferma e coerente.
Risponderemo immediatamente e con uguale forza a ogni mossa provocatoria del nemico, adottando azioni militari travolgenti ogni volta.
Possedere capacità operative oceaniche ed esercitare il potere navale è la nostra scelta imprescindibile per difendere sovranità e interessi di sicurezza nazionali.
Non passerà molto prima che il nemico sperimenti il disagio di vedere le nostre navi presidiare i confini delle loro acque territoriali.
Nientemeno, presto apriremo rotte verso i porti navali nemici nel Pacifico, e i nomi dei principali porti e mari ostili entreranno nei diari di bordo delle nostre flotte del Mare dell’Est e del Mare dell’Ovest.
Ciò è perfettamente coerente col diritto di navigazione garantito al nostro Stato.
Esploreremo pienamente questo diritto.
Il motto della nostra Marina deve essere: “Si previene l’invasione solo con una capacità di contrattacco”.
Noi possediamo tale capacità.
E continueremo a costruirla.
Bisogna accelerare lo sviluppo complessivo della capacità di combattimento navale, affinché il nemico non osi tentare aggressioni nelle nostre acque limitrofe.
Compagni,
La nostra causa di inaugurare un’era d’oro per la Marina è ormai a pieno regime, ma ciò non ci autorizza a adagiarci sugli allori.
Operai, scienziati e tecnici dell’industria navale, avanguardia della nostra grande lotta per sviluppare forze navali Juche, devono dimostrare pienamente le loro altissime doti di lealtà, patriottismo e professionalità, e costruire con dedizione potenti navi da guerra secondo i piani stabiliti dal Partito.
Il mio progetto futuro è dare al Cantiere di Chongjin il ruolo di pilastro della rinascita cantieristica, costruendo su vasta scala modernissime navi da guerra all’altezza della nostra potenza militare.
È tempo di puntare a raggiungere gli standard globali nell’industria navale, vera carta di identità di una nazione marittima.
Il Cantiere di Chongjin, gigante navale del Paese, deve potenziare audacemente processi tecnici e produttivi, colmare le carenze e trasformarsi in un’unità industriale moderna, per realizzare navi ancora più avanzate del cacciatorpediniere classe Choe Hyon.
Sembra un compito arduo, ma solo così il cantiere potrà svolgere il ruolo primario assegnatogli nel grande sforzo di forgiare una potenza marittima.
Il Partito e lo Stato devono garantire che, oltre a Chongjin, anche Rajin e tutti gli altri cantieri navali, coinvolti nella rivoluzione cantieristica navale, procedano secondo i progetti a lungo termine e i piani immediati, infondendo nuovo slancio all’industria navale, che avanza su una nuova traiettoria di sviluppo.
Compagni,
Ricordate sempre che ogni nave da guerra varata è legata non solo alla nostra sovranità marina, ma alla sacra dignità e prestigio dello Stato.
Confido negli operai dell’industria navale.
Auguro ai lavoratori, tecnici e dirigenti di questo cantiere, uniti nella volontà dietro il Comitato Centrale, di contribuire concretamente all’avvento di una nuova era di grande rilancio per l’industria navale.
Compagni,
Il nostro amato Mare dell’Est accoglie il suo difensore fidato.
La Kang Kon salperà per un viaggio legato alla pace e al benessere del popolo.
Navi di nuova generazione verranno varate negli anni a venire, costituendo la spina dorsale delle nostre forze di difesa marittima. Esse dimostreranno onore e dignità dello Stato, aprendo vie di pace e prosperità mentre ci avviamo alla rinascita complessiva.
Coraggiosi marinai della Kang Kon, che iniziate il vostro glorioso servizio a bordo di questa nave invincibile, intitolata all’eroe rivoluzionario antigiapponese,
La Kang Kon, insieme alla Choe Hyon, sarà celebrata come nave invincibile che difende la purezza e la bellezza dei nostri mari con onore.
Sono certo che sfiderete ogni tempesta, guidati dalla volontà di vittoria e dal ricordo del coraggio di Kang Kon, che nella giovinezza compì imprese memorabili per la liberazione nazionale.
Operai e dirigenti dell’industria navale e tutti i lavoratori dei cantieri di Chongjin e Rajin,
Marciamo con vigore verso l’obiettivo di costruire una potenza marittima avanzata nel nuovo secolo, adempiendo senza esitazione ai compiti storici che ci attendono.
Viva la nostra eroica classe operaia!
Viva la fiera Marina della Corea!
Viva la Repubblica Popolare Democratica di Corea!
NOTE
[1] Kang Kon (강건, 1918–1950) è stato uno dei più celebri generali dell’Esercito Popolare di Corea e figura di spicco nella lotta anti-giapponese.
Nato nel 1918 nella provincia di Hwanghae, si unì nelle file dei partigiani guidati da Kim Il Sung già negli anni ’30, distinguendosi per coraggio e capacità tattiche. Durante la guerra di Liberazione (1950-53) comandò le truppe nelle operazioni d’assalto iniziali, giocando un ruolo chiave nella presa di Seoul nell’ottobre 1950. Ferito gravemente in combattimento, morì poco dopo in un’imboscata tesa dalle forze avversarie.
È ricordato come eroe rivoluzionario e simbolo del sacrificio per la difesa della patria.
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