Adesione di Alberto Lombardo, Segretario Generale del Partito Comunista, all’appello sulla storia del materialismo dialettico

Riportiamo di seguito il testo dell’adesione di Alberto Lombardo, Segretario Generale del Partito Comunista, all’appello per la stesura di un libro collettivo sulla storia del materialismo dialettico.

LEGGI QUI L’APPELLO

Cari compagni,
aderisco con entusiasmo all’iniziativa di realizzare un libro collettivo sulla storia del materialismo dialettico.
Entrare nel terreno dell’impegno dei Maestri del marxismo nel campo filosofico significa evocare un dibattito ormai secolare, che a partire dall’analisi dei testi giovanili di Marx, il suo rapporto con Engels e i progetti che egli non riuscì a portare avanti, prosegue coi contributi essenziali che apportarono Lenin e Stalin alla lotta per la difesa e l’estensione del marxismo, fino contributi di Mao e di Gramsci.
Basti qui affermare almeno alcuni punti fissi.
Primo. Tutta l’opera filosofica di Engels è stata seguita, approvata o addirittura elaborata insieme a Marx. Quindi ogni tentativo di mettere in contrapposizione il pensiero di Engels e di Marx è da respingere.
Secondo. Lo scopo – forse quello più importante – di Engels è stato di dare fondamento al materialismo storico oltre il campo dei fenomeni umani, radicando la dialettica materialista nella dialettica della natura.
Terzo. Come dice Stalin in Materialismo dialettico e materialismo storico: «Il materialismo dialettico è la concezione del mondo del partito marxista-leninista». Il materialismo dialettico non è solo metodo (gnoseologia) separato dall’oggetto (la natura, la società). È una visione del mondo. Non è una visione del mondo “al di sopra delle parti”, ma è la visione del partito marxista-leninista, ossia del distaccamento più avanzato della classe operaia, è uno strumento di lotta di classe, con lo scopo di dare al proletariato i mezzi per conoscere, impadronirsi della realtà e cambiarla, per la rivoluzione proletaria e l’instaurazione del socialismo.
I problemi a cui Marx ed Engels si sono trovati di fronte fin dall’inizio sono di basilare importanza, non solo rispetto a domande che l’uomo si pone fin dall’alba del suo ragionare, ma anche per dare forza e strategia alla lotta di classe che il proletariato deve condurre per rovesciare questa società.
Scoprire le leggi della natura dentro di essa e attraverso di essa e la sua storia, così come scoprire le leggi della società dentro la lotta di classe e attraverso di essa: questo è il parallelo che possiamo fare per grandi linee tra il materialismo storico e quello dialettico.
Il primo è parte integrante del secondo, ma il secondo dà al primo un contenuto di generalità e scientificità portandolo a un livello superiore. Il materialismo storico ha forgiato la spada analitica che poi il materialismo dialettico ha usato in tutti gli altri ambiti della natura.
Il grandissimo sviluppo della scienza e della tecnica sta mettendo l’umanità in condizione di poter avanzare a una velocità inusitata verso scoperte che sembravano inaccessibili. Ciò mette consente di poter ricavare teorie scientifiche estraendole dalle osservazioni empiriche e non da fantasie più o meno azzardate o da sistemi artificiosi.
D’altro lato, l’enorme mole di dati oggi a disposizione prefigura un rischio speculare. Quello di limitare il pensiero a una semplice raccolta di osservazioni che “costruiscono” spontaneamente la teoria. Anzi del-la teoria, ossia dell’interpretazione razionale dei fenomeni, si tende a far sempre più a meno, sostituendola a “modelli” costruiti sui dati, che hanno il vantaggio di “funzionare”, ossia di prevedere le osservazioni future. Al meccanicismo deterministico, che pur nei suoi limiti tanti progressi fece fare all’umanità per strapparla alla concezione mistica precedente, si è sostituito un “meccanicismo indeterministico”, sempre con la pretesa di poter “ridurre” l’inesauribile complessità del mondo a regole o formule o modelli semplici. Si è sempre prigionieri di un sistema che non scaturisce dalla realtà.
In questo senso, se di “teoria” abbiamo sempre più bisogno, d’altro lato per avvicinarsi sempre più alla comprensione dei fenomeni reali, col fine di possederli e modificarli secondo la nostra volontà, c’è bisogno di una metodologia di analisi, ma che non sia solo metodo. Il metodo è solo la metà del progetto.
Questo è il compito che ci ha lasciato F. Engels. I marxisti, coloro che assumono la visione del mondo del materialismo dialettico, devono farsi carico di questo lascito e nei vari campi della scienza e della società dare l’interpretazione che chiarifica il lavoro dello scienziato, da-re una guida a chi lotta per il socialismo, innovando creativamente il marxismo, attuando e attualizzandolo.

Alberto Lombardo
Segretario Generale del Partito Comunista

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