Intervento dell’ambasciatore Fu Cong sulla questione palestinese

Di seguito la traduzione dell’intervento dell’Ambasciatore cinese Fu Cong durante la riunione informativa del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sulla situazione in Medio Oriente, compresa la questione palestinese.

Presidente,

Ringrazio la Sottosegretaria Generale Rosemary DiCarlo per il suo intervento.

La Cina si oppone fermamente e condanna con forza l’assassinio del leader politico di Ḥamās Ismail Haniyeh, avvenuto ieri nella capitale iraniana Teheran. Questo atto è stato un tentativo palese di sabotare gli sforzi di pace e ha calpestato sconsideratamente il principio fondamentale della Carta delle Nazioni Unite del rispetto della sovranità e dell’integrità territoriale di tutti gli Stati. La Cina è profondamente preoccupata per un’esacerbazione dei disordini nella regione che questo incidente potrebbe scatenare.

Il conflitto a Gaza dura da quasi 300 giorni, causando quasi 40.000 morti e una catastrofe umanitaria senza precedenti. Oltre due mesi fa, il Consiglio ha adottato la Risoluzione 2735. Tuttavia, fino ad ora, i negoziati per il cessate il fuoco non hanno prodotto alcun progresso, mentre gli effetti di ricaduta di questo conflitto sono sempre più visibili, con le tensioni tra Libano e Israele, tra Siria e Israele e nel Mar Rosso che suonano spesso l’allarme. La situazione in Medio Oriente è appesa a un filo, suscitando la preoccupazione della comunità internazionale.

Data la gravità della situazione, le parti coinvolte devono prestare attenzione agli appelli internazionali per un cessate il fuoco e la cessazione dei combattimenti. Devono attuare pienamente le risoluzioni del Consiglio, coordinarsi attivamente e sostenere i buoni uffici internazionali, e intraprendere azioni concrete per promuovere la de-escalation e il ripristino della pace e della tranquillità nella regione. Non devono agire in modo unilaterale e ripetutamente compiere azioni provocatorie o rischiose che alimentino le escalation. Ci opponiamo fermamente e condanniamo gli atti irresponsabili recenti, tra cui l’attacco israeliano nel Sud di Beirut.

La Cina ribadisce che i mezzi militari e l’abuso della forza non offrono soluzioni e porteranno solo a una crisi maggiore. Il continuo deterioramento della situazione in Medio Oriente è direttamente attribuibile al fallimento continuo di implementare un cessate il fuoco a Gaza. Esortiamo tutte le parti a conformarsi al consenso internazionale prevalente e a lavorare congiuntamente per un immediato cessate il fuoco per salvare vite umane, mitigare l’impatto del caos e contenere eventuali ricadute. Esortiamo Israele a implementare pienamente le risoluzioni del Consiglio, a fermare immediatamente tutte le sue operazioni militari a Gaza e a cessare immediatamente le sue punizioni collettive contro il popolo di Gaza. I Paesi con grande influenza devono esercitare una maggiore pressione e lavorare più vigorosamente sulle parti interessate e compiere sforzi concreti e di buona fede per spegnere le fiamme della guerra a Gaza.

La ringrazio, Presidente.

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About Giulio Chinappi

Giulio Chinappi è nato a Gaeta il 22 luglio 1989. Dopo aver conseguito la maturità classica, si è laureato presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Università “La Sapienza” di Roma, nell’indirizzo di Scienze dello Sviluppo e della Cooperazione Internazionale, e successivamente in Scienze della Popolazione e dello Sviluppo presso l’Université Libre de Bruxelles. Ha poi conseguito il diploma di insegnante TEFL presso la University of Toronto. Ha svolto numerose attività con diverse ONG in Europa e nel Mondo, occupandosi soprattutto di minori. Ha pubblicato numerosi articoli su diverse testate del web. Dal 2012 si occupa di Vietnam, Paese dove risiede tuttora e sul quale ha pubblicato due libri: Educazione e socializzazione dei bambini in Vietnam (2018) e Storia delle religioni in Vietnam (2019). Ha inoltre partecipato come coautore ai testi Contrasto al Covid-19: la risposta cinese (Anteo Edizioni, 2020), Pandemia nel capitalismo del XXI secolo (PM Edizioni, 2020) e Kim Jong Un – Ideologia, politica ed economia nella Corea Popolare (Anteo Edizioni, 2020).

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