Le recenti dichiarazioni di Francesco Lollobrigida circa la presunta “sostituzione etnica” degli italiani hanno ispirato la riflessione di Francesco Sassano sul Fascismo Eterno.

“Non possiamo arrenderci all’idea della sostituzione etnica… l’idea della sostituzione etnica… eh gli italiani fanno meno figli e li sostituiamo con qualcun altro: non è quella la strada“. A dirlo il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida nel corso di una conferenza stampa in cui si parlava di immigrazione e natalità.
Cos’è la teoria della grande sostituzione?
La teoria della “grande sostituzione”, da anni cavallo di battaglia dell’estrema destra statunitense ed europea, in sintesi fa leva sul timore della classe bianca e medio-bassa di perdere i propri privilegi nei confronti dei migranti stranieri che arrivano in Occidente. Sostiene che “l’identità occidentale sia sotto assedio” da parte di ondate di migranti provenienti da Paesi non europei, che porterebbero a una “sostituzione degli europei bianchi sul piano demografico”
Ed afferma che questa sostituzione sia stata orchestrata da un misterioso gruppo, come parte di un grande piano per dominare il mondo, creando una società “totalmente omogenea sul piano razziale”. E al vertice di questo gruppo, ovviamente, ci sarebbero “ebrei e sionisti”.
Uno dei primi scritti in cui si fa riferimento alla teoria della “grande sostituzione” fu realizzato da Theodore Bilbo, senatore Democratico degli Stati Uniti oltre che governatore dello stato del Missouri nei primi anni del Novecento. Nel libro, intitolato Scegliete: Separati o bastardi, Bilbo sosteneva la superiorità della “razza bianca caucasica”, che reputava in pericolo a causa degli “incroci” con altre “razze”.
Credo che le parole di Lollobrigida non possano essere prese come un semplice scivolone ma siano il sintomo evidente evidente di un linguaggio da suprematismo bianco.
Ionesco disse una volta che “solo le parole contano e il resto sono chiacchiere”. Le abitudini linguistiche sono spesso sintomi importanti di sentimenti inespressi.
Qual è il messaggio dell’Eterno Fascismo?
A coloro che sono privi di una qualunque identità sociale, Eterno Fascismo ricorda che il loro unico privilegio è quello di essere nati nello stesso Paese. È questa l’origine del nazionalismo.
Nella psicologia dell’eterno fascista vi è l’ossessione del complotto, possibilmente internazionale. I seguaci debbono sentirsi assediati. Da chi? Dai nemici che nel nostro caso specifico sono gli immigrati.
Il modo più facile per far emergere un complotto è quello di fare appello alla xenofobia. Sempre meglio se il complotto viene dall’interno: gli ebrei sono di solito l’obiettivo migliore, in quanto presentano il vantaggio di essere al tempo stesso dentro e fuori.
Di conseguenza, Eterno Fascismo cresce il suo consenso esacerbando le paure e le differenze del diverso. Eterno Fascismo non è diverso dal Fascismo del ventennio, ha una caratteristica in comune, semplicemente: razzista.
Nel saggio “Il Fascismo Eterno” Umberto Eco, saggiamente scrive: “Dobbiamo stare attenti che il senso di queste parole non si dimentichi ancora. L’Ur-Fascismo è ancora intorno a noi, talvolta in abiti civili. Sarebbe così confortevole, per noi, se qualcuno si affacciasse sulla scena del mondo e dicesse: “Voglio riaprire Auschwitz, voglio che le camicie nere sfilino ancora in parata sulle piazze italiane!” Ahimè, la vita non è così facile. L’Ur-Fascismo può ancora tornare sotto le spoglie più innocenti”.
Arrivati a questo punto è nostro dovere smascherarlo, puntare l’indice su ognuna delle sue nuove forme – ogni giorno, in ogni parte del globo dove si continui ad affermare con la sua arroganza e prepotenza.
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