Slovenia: Nataša Pirc Musar, un’alternativa solo sulla carta?

Il prossimo 23 ottobre avra luogo il ballottaggio delle elezioni presidenziali slovene, che vedrà la sfida tra il candidato di destra Anže Logar e l’indipendente Nataša Pirc Musar.

Il 23 ottobre, la Slovenia è andata alle urne per il primo turno delle elezioni presidenziali, le quali si concluderanno con il ballottaggio del prossimo 13 novembre. Dopo i due mandati di Borut Pahor, in carica dal 2012, l’ex repubblica jugoslava si trova ad un bivio tra un candidato presidente di destra come Anže Logar e l’aspirante prima donna presidente, Nataša Pirc Musar.

Andando con ordine, il primo turno ha visto Logar, esponente del Partito Democratico Sloveno (Slovenska demokratska stranka, SDS) dell’ex primo ministro Janez Janša, ottenere il primo posto con il 33,96%. Logar, che già ricoperto l’incarico di ministro degli Esteri, ha ottenuto certamente un risultato ragguardevole, soprattutto se si considera che la Slovenia non ha mai avuto un presidente di destra nella sua storia, ma dovra comunque passare per il secondo turno, dove se la vedra con Nataša Pirc Musar, classificatasi seconda con il 26,86% dei consensi.

Pirc Musar, che spera di diventare la prima donna presidente della Slovenia, si è presentata a queste elezioni come indipendente, ed autoproclamandosi come un’alternativa rispetto ai partiti politici tradizionali. Questa sua etichetta le è valsa il sostegno del Partito Pirata di Slovenia (Piratska stranka Slovenije) e del Partito della Gioventù – Verdi Europei (Stranka mladih – Zeleni Evrope), due formazioni extraparlamentari. La sua candidatura ha certamente convinto una fetta dell’elettorato di sinistra, permettendole di sconfiggere nettamente Milan Brglez, candidato dei Socialdemocratici (Socialni demokrati), fermo al 15,40%. A pagarne lo scotto è stato anche Miha Kordiš di Levica, il partito della sinistra radicale, che non è andato oltre il 2,80%.

Nonostante l’immagine alternativa e la sua sbandierata non appartenenza a partiti politici, Nataša Pirc Musar ha ricevuto anche pesanti critiche. Avvocato di successo, ha infatti difeso in passato Melania Trump e molti esponenti dei Socialdemocratici. Inoltre, Pirc Musar è amica di lunga data di Marta Kos, numero due del partito Movimento Libertà (Gibanje Svoboda), capeggiato dall’attuale primo ministro Robert Golob. Secondo gli osservatori, non sarebbe affatto un caso il ritiro di Marta Kos dalla corsa presidenziale, sopraggiunto poco dopo l’annuncio della candidatura di Pirc Musar, anche se le due hanno smentito un accordo di questo tipo.

Secondo i sondaggi, la corsa tra Logar e Pirc Musar potrebbe essere molto serrata. Nonostante il netto vantaggio ottenuto dal candidato di destra al primo turno, la seconda viene attualemente data in vantaggio con il 51% delle intenzioni di voto, secondo quanto riportato da Politico. Pirc Musar dovrebbe infatti poter contare sui voti degli elettori Socialdemocratici, che, dopo l’eliminazione di Brglez dalla corsa, potrebbero tornare alle urne per evitare l’elezione di un candidato considerato eccessivamente di destra. Lo stesso potrebbero fare anche gli elettori di Levica, il cui contributo, secondo le proiezioni, potrebbe risultare decisivo per superare la soglia del 50%.

L’elezione di Pirc Musar sarebbe certamente piu in linea con l’attuale governo ambientalista di Robert Golob, mentre l’elezione di Logar, euroscettico e anti-immigrazione, potrebbe causare un conflitto istituzionale, per quanto il ruolo del presidente sloveno sia prevalentemente cerimoniale. Inoltre, il voto delle presidenziali slovene sta attirando l’attenzione degli osservatori del continente, che lo considerano come un banco di prova per arginare l’ascesa delle formazioni di estrema destra in Europa, che di recente hanno ottenuto risultati storici, come in Italia e in Svezia.

Luka Mesec, leader di Levica, ha recentemente commentato proprio l’esito delle elezioni italiane: “Se guardo oltre il nostro confine occidentale, direi che dopo 100 anni – a 100 anni dalla marcia di Mussolini su Roma -, l’Italia sta inaugurando il suo primo governo che flirta apertamente con il fascismo. Giorgia Meloni è stata portata al potere dalla rabbia e dall’oblio, perché flirtare con il fascismo non era possibile finché c’era una sinistra, e con essa un accordo politico generale sul fatto che il fascismo fosse inaccettabile”, ha affermato il leader della sinistra slovena, commemorando le vittime del fascismo presso il memoriale di Žužemberk, villaggio che fu il quartier generale delle truppe italiane in Jugoslavia e dei filonazisti sloveni durante la seconda guerra mondiale.

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About Giulio Chinappi

Giulio Chinappi è nato a Gaeta il 22 luglio 1989. Dopo aver conseguito la maturità classica, si è laureato presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Università “La Sapienza” di Roma, nell’indirizzo di Scienze dello Sviluppo e della Cooperazione Internazionale, e successivamente in Scienze della Popolazione e dello Sviluppo presso l’Université Libre de Bruxelles. Ha poi conseguito il diploma di insegnante TEFL presso la University of Toronto. Ha svolto numerose attività con diverse ONG in Europa e nel Mondo, occupandosi soprattutto di minori. Ha pubblicato numerosi articoli su diverse testate del web. Dal 2012 si occupa di Vietnam, Paese dove risiede tuttora e sul quale ha pubblicato due libri: Educazione e socializzazione dei bambini in Vietnam (2018) e Storia delle religioni in Vietnam (2019). Ha inoltre partecipato come coautore ai testi Contrasto al Covid-19: la risposta cinese (Anteo Edizioni, 2020), Pandemia nel capitalismo del XXI secolo (PM Edizioni, 2020) e Kim Jong Un – Ideologia, politica ed economia nella Corea Popolare (Anteo Edizioni, 2020).

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