Dopo oltre tre mesi, le forze politiche della Sassonia hanno trovato un accordo per una maggioranza nel Land tedesco. Michael Kretschmer resta alla guida del governo.

Con un deciso ritardo rispetto alle elezioni del 1º settembre, la Sassonia, uno dei Länder di maggior importanza in Germania, si è dotata di un governo, alla cui guida resta lo stesso ministro presidente della precedente legislatura, Michael Kretschmer.
Le contrattazioni si erano aperte il 21 ottobre tra tre dei cinque partiti che si erano spartiti i 119 seggi del Landtag sassone: l’Unione Cristiano-Democratica di Germania (in tedesco: Christlich Demokratische Union Deutschlands, abbreviato in CDU), forte della maggioranza relativa con i suoi 45 scranni, gli ecologisti dell’Alleanza 90/I Verdi (Bündnis 90/Die Grünen), con dodici deputati, ed infine un ridimensionato Partito Socialdemocratico di Germania (Sozialdemokratische Partei Deutschlands, SPD), in grado di eleggere solamente dieci rappresentanti.
Tale coalizione, denominata “Coalizione Kenya” dai colori dei tre partiti protagonisti, che ricordano quelli della bandiera dello Stato africano, si è resa necessaria proprio per il ridimensionamento di CDU e SPD, che hanno perso un totale di 22 seggi rispetto alla precedente legislatura, andando a minare la maggioranza di governo. Restano invece escluse dalla coalizione le due forze situati agli estremi dell’emiciclo sassone: l’estrema destra di Alternativa per la Germania (Alternative für Deutschland, AfD), passata da quattordici a trentotto seggi, e la sinistra di Die Linke, con quattordici rappresentanti.
Il 20 dicembre, la nuova coalizione è stata messa al voto davanti ai deputati del Landtag, che si sono espressi a favore per 61 voti contro 57. Questo significa che, tolto un parlamentare della CDU assente per malattia, ben cinque deputati dei tre partiti della coalizione non hanno dato la fiducia a Kretschmer, anche se il voto a scrutinio segreto ne rende impossibile l’identificazione.
Ancora una volta, dunque, le forze politiche tedesche sono riuscite ad arginare l’ascesa dell’estrema destra escludendo AfD dalle coalizioni di governo, anche se il partito in questione resterà comunque la seconda forza con più rappresentanti nel Landtag. Sempre in Germania, resta da determinare il prossimo governo della Turingia, andata al voto il 27 ottobre con la vittoria della sinistra di Die Linke, il cui leader Bodo Ramelow dovrebbe restare a capo del governo del Land.
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