Croazia: domenica le elezioni presidenziali

Domenica 22 dicembre, Kolinda Grabar-Kitarović cercherà il secondo mandato alla presidenza della Croazia. Il suo principale avversario sarà il socialdemocratico Zoran Milanović, mentre il Fronte dei Lavoratori candida Katarina Peović.

Nel 2015, Kolinda Grabar-Kitarović divenne la prima donna presidente della Croazia indipendente e, a quarantasei anni, ne divenne anche il più giovane capo di Stato. Come richiesto dalla Costituzione del Paese, il ruolo presidenziale richiede una formale indipendenza politica, dunque Grabar-Kitarović fu costretta a dimettersi dal suo ruolo nell’Unione Democratica Croata (Hrvatska demokratska zajednica, HDZ).

Quasi cinque anni dopo l’ascesa alla presidenza, Grabar-Kitarović si presenta alle elezioni croate per chiedere un secondo mandato, sostenuta nuovamente dal partito di centro-destra HDZ e da un altra serie di partiti minori che si posizionano nell’ambito del centrismo e del liberismo. Secondo molti analisti e sondaggi, tra gli undici candidati alla presidenza il capo di Stato in carica dovrebbe essere la favorita per chiudere al comando il primo turno, ma a decidere l’esito delle presidenziali dovrebbe essere il ballottaggio di gennaio.

In effetti, la presidente dovrà guardarsi le spalle dal cinquantatreenne Zoran Milanović, ex primo ministro del Paese dal 2011 al 2016 e candidato del Partito Socialdemocratico di Croazia (Socijaldemokratska partija Hrvatske, SDP), appoggiato anche da una dozzina di formazioni di centro-sinistra ed ecologiste. Milanović, che per un paio di anni aveva lasciato la politica, viene dato a meno di due punti percentuali di distanza da Grabar-Kitarović, margine che però potrà essere facilmente colmato in occasione del probabile ballottaggio.

Il ruolo del terzo incomodo potrebbe essere giocato dal candidato indipendente Miroslav Škoro, noto cantante e già membro del parlamento, sostenuto da formazioni della destra nazionalista. Difficilmente Škoro potrà ambire a vincere le elezioni, ma i suoi elettori potrebbero risultare determinanti in favore di Grabar-Kitarović nel caso venisse data indicazione in favore della presidente in carica.

Tra gli undici candidati figura anche Katarina Peović, esponente del Fronte dei Lavoratori (Radnička fronta, RF) e sostenuta anche dai comunisti del Partito Socialista del Lavoro di Croazia (Socijalistička radnička partija Hrvatske, SRP). Peović si presenta alle elezioni con un programma definito come “Socialismo Democratico del XXI secolo“, e vuole riportare il Paese ai fasti della rivoluzione jugoslava, quando “il Paese venne industrializzato in un paio di decenni“. “Dopo trent’anni di devastazioni, l’industria nazionale è stata smantellata, mentre il libero mercato e gli accordi che abbiamo firmato con l’Unione Europea non ci permettono di svilupparci“, ha aggiunto la candidata di sinistra.

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About Giulio Chinappi

Giulio Chinappi è nato a Gaeta il 22 luglio 1989. Dopo aver conseguito la maturità classica, si è laureato presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Università “La Sapienza” di Roma, nell’indirizzo di Scienze dello Sviluppo e della Cooperazione Internazionale, e successivamente in Scienze della Popolazione e dello Sviluppo presso l’Université Libre de Bruxelles. Ha poi conseguito il diploma di insegnante TEFL presso la University of Toronto. Ha svolto numerose attività con diverse ONG in Europa e nel Mondo, occupandosi soprattutto di minori. Ha pubblicato numerosi articoli su diverse testate del web. Dal 2012 si occupa di Vietnam, Paese dove risiede tuttora e sul quale ha pubblicato due libri: Educazione e socializzazione dei bambini in Vietnam (2018) e Storia delle religioni in Vietnam (2019). Ha inoltre partecipato come coautore ai testi Contrasto al Covid-19: la risposta cinese (Anteo Edizioni, 2020), Pandemia nel capitalismo del XXI secolo (PM Edizioni, 2020) e Kim Jong Un – Ideologia, politica ed economia nella Corea Popolare (Anteo Edizioni, 2020).

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