La Cina all’avanguardia nella lotta al riscaldamento globale

L’ex segretario generale delle Nazioni Unite, il sudcoreano Ban Ki-Moon, ha elogiato la Cina come Paese all’avanguardia nella difesa dell’ambiente e nella lotta al riscaldamento globale.

Il rapido sviluppo che la Cina ha messo in moto negli ultimi decenni ha portato il gigante asiatico a diventare uno dei maggiori inquinatori mondiali, con città come Pechino e Shanghai che per alcuni anni hanno guidato le classifiche delle metropoli più inquinate al mondo. Negli ultimi anni, però, la Cina, soprattutto sotto la presidenza di Xi Jinping, ha dato vita in un netto cambio di rotta, investendo sulle energie rinnovabili e dando vita ad un piano di conversione dei mezzi di trasporto, molti dei quali oggi alimentati elettricamente. Questo approccio ha portato ad un netto miglioramento della qualità dell’aria dei maggiori centri abitati, riportando il cielo blu su una Pechino che per alcuni anni era rimasta coperta da una coltre di smog.

Gli sforzi del governo cinese per uno sviluppo rispettoso dell’ambiente e che permetta di combattere gli effetti del riscaldamento globale ha attirato l’attenzione delle istituzioni internazionali, che ne hanno riconosciuto i progressi. Al contrario di quello che si poteva affermare fino a qualche anno fa, la Cina è riconosciuta oggi come uno dei Paesi leader al mondo nella difesa dell’ambiente.

Le ultime testimonianze in questo senso sono arrivate dall’ex segretario generale delle Nazioni Unite, il sudcoreano Ban Ki-Moon. Il diplomatico ha recentemente ribadito l’urgenza di dare risposte politiche per affrontare il cambiamento climatico, affermando che la Cina può fornire buoni esempi da seguire per gli altri Paesi: “La Cina è sempre stata un campione nell’affrontare il cambiamento climatico, sia nella mitigazione che nell’adattamento. Speriamo che molti paesi, in particolare i paesi in via di sviluppo, impareranno dai buoni esempi e pratiche che la Cina ha già implementato“, ha affermato Ban.

L’ottavo segretario generale dell’ONU, in carica dal 2007 al 2016, ha rilasciato queste dichiarazioni a margine della cerimonia ufficiale di lancio del rapporto della Commissione globale sull’adattamento, svoltasi a Pechino lo scorso 10 settembre: “L’adattamento è una delle due risposte politiche per affrontare il cambiamento climatico, ma in realtà non abbiamo fatto abbastanza fino ad ora. L’adattamento, ben fatto, può salvare molte vite umane e prevenire danni inutili con sistemi di allarme rapido efficaci ed efficienti. Questo messaggio dovrebbe essere diffuso in tutto il mondo“, ha continuato.

Secondo il rapporto, l’investimento di 1,8 trilioni di dollari a livello globale dal 2020 al 2030 in cinque aree potrebbe produrre 7,1 trilioni di dollari di benefici netti. Ban ha osservato che investendo saggiamente nell’adattamento, le persone sarebbero in grado di prevenire potenziali perdite e danni, ricevendo un notevole rimborso in molte aree, compresi i settori socio-economici.

L’ex segretario generale delle Nazioni Unite ha elogiato i risultati della Cina nell’adattamento al clima, aggiungendo che la posizione della Cina di un futuro condiviso per l’umanità è un’idea brillante: “Nel 2013, il presidente Xi ha promulgato una strategia nazionale sull’adattamento ai cambiamenti climatici. Il governo cinese ha inoltre fornito un ampio sostegno finanziario per gli obiettivi di sviluppo sostenibile. Quello che stai accadendo attraverso la Belt and Road Initiative per molti paesi è esattamente ciò che il presidente Xi ha proposto, ovvero di costruire una comunità con un futuro condiviso per l’umanità“, ha concluso.

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About Giulio Chinappi

Giulio Chinappi è nato a Gaeta il 22 luglio 1989. Dopo aver conseguito la maturità classica, si è laureato presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Università “La Sapienza” di Roma, nell’indirizzo di Scienze dello Sviluppo e della Cooperazione Internazionale, e successivamente in Scienze della Popolazione e dello Sviluppo presso l’Université Libre de Bruxelles. Ha poi conseguito il diploma di insegnante TEFL presso la University of Toronto. Ha svolto numerose attività con diverse ONG in Europa e nel Mondo, occupandosi soprattutto di minori. Ha pubblicato numerosi articoli su diverse testate del web. Dal 2012 si occupa di Vietnam, Paese dove risiede tuttora e sul quale ha pubblicato due libri: Educazione e socializzazione dei bambini in Vietnam (2018) e Storia delle religioni in Vietnam (2019). Ha inoltre partecipato come coautore ai testi Contrasto al Covid-19: la risposta cinese (Anteo Edizioni, 2020), Pandemia nel capitalismo del XXI secolo (PM Edizioni, 2020) e Kim Jong Un – Ideologia, politica ed economia nella Corea Popolare (Anteo Edizioni, 2020).

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