Giappone: il Partito Comunista soddisfatto del risultato elettorale

Vi proponiamo la traduzione del comunicato ufficiale del Partito Comunista del Giappone (日本共産党, Nihon Kyōsan-tō) circa i risultati delle elezioni per la camera alta, tenutesi domenica 21 luglio (clicca qui per i risultati completi).

Apprezziamo profondamente tutti gli elettori che hanno sostenuto il Partito Comunista del Giappone ed i candidati dell’opposizione unita. Esprimiamo la nostra solidarità e gratitudine appassionate per tutte le persone che si sono unite ai nostri sforzi comuni.

Il punto importante riguardante i risultati delle elezioni per la camera alta è che i rivisionisti costituzionali del Partito Liberal Democratico[1], del Kōmeitō[2] e di Nippon Ishin no Kai[3] hanno fallito nel mantenimento della maggioranza dei due terzi, richiesta dalla procedura formale per proporre una revisione costituzionale. Sebbene il primo ministro Shinzō Abe resti fedele alle sue ambizioni di realizzare la revisione costituzionale nel corso del suo mandato di governo, il verdetto delle elezioni dimostra la riluttanza del pubblico generale a permettere una revisione della costituzione in una maniera così impetuosa. Il Partito Comunista chiede al primo ministro Abe di accettare il verdetto pubblico mostrato dai risultati di queste elezioni e di abbandonare il tentativo di emendare la Costituzione.

L’alleanza tra i cittadini ed i partiti d’opposizione ha giocato un ruolo cruciale nel raggiungimento di questo risultato. Abbiamo presentato con successo candidature dell’opposizione unita in tutti i trentadue collegi elettorali uninominali, e vinto dei testa a testa in dieci di queste. È un traguardo straordinario che i partiti dell’opposizione abbiano vinto dieci seggi rispetto ai due vinti nelle precedenti elezioni. In particolare, riconosciuamo che il potere dell’alleanza tra i cittadini ed i partiti d’opposizione ha assestato un duro colpo al tentativo di emendare la Costituzione da parte del primo ministro Shinzō Abe ed ha cambiato la situazione politica. I partiti dell’opposizione hanno continuato a crescere in queste elezioni. L’agenda di tredici punti comuni formulata dai partiti dell’opposizione con l’Alleanza Civile ha permesso un arricchimento dei contenuti politici dell’aleanza unita. In molti distretti elettorali, abbiamo assistito all’emergere di calorose relazioni e di attività di sostegno per lo sviluppo reciproco. Nel corso di questa campagna elettorale, abbiamo forgiato numerosi nuovi legami e relazioni di fiducia, che rappresentano un prezioso tesoro per il futuro. Il Partito Comunista ha lavorato duramente per il successo del fronte unito in tutta la nazione e contribuito al suo avanzamento. Visto questo risultato, siamo determinati a fare ulteriori sforzi per fare grandi progressi negli sforzi uniti tra i cittadini ed i partiti dell’opposizione per sconfiggere il governo Abe nelle prossime elezioni generali ed aprire un nuovo capitolo nella politica giapponese.

Circa il risultato dei seggi del Partito Comunista, siamo riusciti a conservare i nostri seggi nei collegi elettorali di Tōkyō e Kyōto ed abbiamo conquistato il nostro primo seggio a Saitama dopo ventuno anni. Sebbene sia riprovevole la perdita del nostro seggio ad Ōsaka, la campagna è stata fonte d’ispirazione, con i cittadini ed il partito che hanno lavorato uniti per sconfiggere le forze della reazione, ed abbiamo rinnovato il nostro impegno per riconquistare il seggio perso nelle prossime elezioni. In generale, è risultato favorevole l’aver conservato tre seggi nei collegi elettorali come in precedenza. Nel sistema proporzionale su scala nazionale, è un peccato che il nostro totale pre-elettorale di cinque seggi sia sceso a quattro. Allo stesso tempo, è importante valutare il numero di voti e le percentuali di voto di questa tornata elettorale nel contesto del trend di una serie di elezioni nazionali recenti. In queste elezioni, avevamo l’obbiettivo di raggiungere gli 8.5 milioni di voti e di superare il 15% dei votanti, o almeno di superare i 4.4 milioni di voti ed il 7.9% ottenuti nelle elezioni generali del 2017. Con questo obiettivo in mente, nonostante il calo dell’affluenza alle urne, abbiamo ottenuto 4.48 milioni di preferenze e l’8.95% delle preferenze con il proporzionale. Rispetto ai risultati delle elezioni generali del 2017, siamo convinti che questo rappresenti un passo in avanti verso le prossime elezioni generali. Il Partito Comunista ha lavorato duramente in queste elezioni per due obiettivi, la vittoria dell’alleanza tra i cittadini ed i partiti dell’opposizione e l’avanzamento dello stesso Partito Comunista. Nel complesso, crediamo di aver raggiunto un progresso sostanziale.

I problemi politici che il Partito Comunista ha portato all’attenzione pubblica, tra i quali il pericolo per il sistema pensionistico pubblico, l’aumento pianificato della tassa sui consumi, gli standard di vita in deterioramento ed il controverso schema della riforma costituzionale, sono diventati i punti focali delle preoccupazioni degli elettori, ed il Partito Comunista ha giocato un ruolo primordiale negli intensi dibattiti politici, sconfiggendo il blocco dei partiti di governo nei dibattiti. Le proposte politiche pionieristiche del Partito Comunista, inclusa la procedura macroeconomica per creare un sistema pensionistico pubblico che non porti alla riduzione dei benefici, la presentazione di un piano fiscale per il governo senza ulteriori aumenti della tassa sui consumi, e la creazione di una società basata sull’uguaglianza di genere ponendo fine alla retorica divisiva ed alla discriminazione, hanno guadagnato un sostegno pubblico considerevole. In particolare, la proposta politica del Partito Comunista di speranza per il futuro ha avuto una risonanza politica particolare tra le nuove generazioni, fatto molto importante per la nostra pianificazione politica nelle prossime fasi. Faremo ogni sforzo possibile per realizzare le nostre proposte elettorali, sviluppando e rifinendo le proposte politiche in un pacchetto più comprensivo da proporre nelle nuove sessioni della Dieta.

Se abbiamo guadagnato sostegno elettorale grazie agli sforzi considerevoli profusi da tutti i membri del partito, abbiamo ravvisato anche alcuni risultati riprovevoli. Siamo diventati dolorsamente consapevoli di quanto importante sia il rafforzamento della base del partito. Ciò deve essere egualmente compreso da tutti i membri del partito. Incoraggiati dal successo ottenuto, ma allo stesso tempo pronti ad imparare dall’esperienza, proseguiremo con un rinnovato impegno per costruire un partito in grado di “avanzare in ogni circostanza politica” ed “in grado di raggiungere la doppia missione di impegnarsi nella cooperazione con le altre forze politiche dell’opposizione ed allo stesso tempo di aumentare la propria presenza a titolo individuale”. Invitiamo cordialmente tutti i membri del partito ad impegnarsi immediatamente per la missione di creare un partito grande e potente grazie all’aumento del numero di iscritti al partito e dei lettori di Akahata[4], con il fine di vincere nelle prossime elezioni generali.

NOTE DEL TRADUTTORE

[1] Il Partito Liberal Democratico (自由民主党, Jiyū-Minshutō), frequentemente abbreviato in Jimintō (自民党) o LDP (dalla sigla inglese Liberal Democratic Party) è la forza politica dell’attuale primo ministro Shinzō Abe.

[2] Il Kōmeitō (公明党), o Partito del Governo Pulito (CGP), guidato da Natsuo Yamaguchi, è l’altra forza politicha che fa parte della coalizione di governo.

[3] Il Partito dell’Innovazione del Giappone (日本維新の会, Nippon Ishin no Kai) di Toranosuke Katayama, pur non facendo parte del governo, è una forza favorevole all’emendamento della Costituzione.

[4] Shimbun Akahata (しんぶん赤旗, letteralmente Giornale Bandiera Rossa) è un quotidiano nazionale che rappresenta l’organo ufficiale del Partito Comunista del Giappone.

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About Giulio Chinappi

Giulio Chinappi è nato a Gaeta il 22 luglio 1989. Dopo aver conseguito la maturità classica, si è laureato presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Università “La Sapienza” di Roma, nell’indirizzo di Scienze dello Sviluppo e della Cooperazione Internazionale, e successivamente in Scienze della Popolazione e dello Sviluppo presso l’Université Libre de Bruxelles. Ha poi conseguito il diploma di insegnante TEFL presso la University of Toronto. Ha svolto numerose attività con diverse ONG in Europa e nel Mondo, occupandosi soprattutto di minori. Ha pubblicato numerosi articoli su diverse testate del web. Dal 2012 si occupa di Vietnam, Paese dove risiede tuttora e sul quale ha pubblicato due libri: Educazione e socializzazione dei bambini in Vietnam (2018) e Storia delle religioni in Vietnam (2019). Ha inoltre partecipato come coautore ai testi Contrasto al Covid-19: la risposta cinese (Anteo Edizioni, 2020), Pandemia nel capitalismo del XXI secolo (PM Edizioni, 2020) e Kim Jong Un – Ideologia, politica ed economia nella Corea Popolare (Anteo Edizioni, 2020).

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