Il parlamento francese ha approvato una legge per consentire ai medici cubani di operare nei suoi dipartimenti d’oltremare, che soffrono di una cronica mancanza di personale nel settore sanitario.

I paradossi e le aporie del sistema liberista sono talmente grandi che negarli è una mera operazione ideologica. L’ultima dimostrazione è arrivata martedì 16 luglio, quando il parlamento francese ha definitivamente approvato una legge per consentire ai medici cubani di intervenire nei propri territori situati nel continente Americano (Martinica, Guadalupa, Guyana Francese, Saint-Martin, Saint-Pierre-et-Miquelon), nell’ambito del progetto Santé 2022. Quasi come una ammissione di sconfitta, dunque, uno dei Paesi più ricchi del mondo capitalista ha chiesto l’intervento del personale medico proveniente dalla socialista Cuba.
Ad essere decisiva è stata la pressione politica esercitata da due senatori che rappresentano proprio i dipartimenti di Martinica e Guadalupa, rispettivamente Catherine Conconne e Dominique Théophile, con quest’ultimo che provenien proprio dalle fila del partito del presidente neoliberista Emmanuel Macron, La République en Marche. Questi territori, infatti, sono continuamente alla ricerca di personale sanitario per soppererire alla penuria di medici ed infermieri locali, e la legge approvata la scorsa settimana permetterà “l’assunzione di medici e personale sanitario provenienti da Paesi esterni all’Unione Europea“.
Nonostante la formula generica, i senatori Conconne e Théophile non hanno mancato di esplicitare che l’articolo è stato pensato espressamente per permettere l’intervento degli specialisti cubani: “Siamo felici del fatto che la redazione di questa disposizione ci permetta di fare ricorso ad una risorsa che abbiamo ad un’ora di aereo da casa, e mi riferisco ai medici cubani, la cui competenza è riconosciuta a livello mondiale“, ha dichiarato Catherine Conconne dopo l’approvazione della legge. Le ha fatto eco Dominique Théophile, secondo il quale “l’arrivo dei medici cubani nelle Antille francesi permetterà di lottare contro la desertificazione medica“.
Fino ad oggi, gli abitanti di Martinica e Guadalupa – che sono cittadini francesi a tutti gli effetti, e che dunque godono degli stessi diritti e doveri di un parigino – erano costretti ad aspettare anche anni nelle liste d’attesa per visite cardiologiche, oftalmogiche o ginecologiche. Secondo le statistiche ufficiali del governo francese, a Parigi ci sono 246 medici ogni 100.000 abitanti, contro i 140 di Guadalupa ed i 143 della Martinica: dati che vanno a minare il diritto alla saluta dei cittadini. Secondo l’Organizzazione delle Nazioni Unite, invece, Cuba dispone di oltre 660 medici per 100.000 abitanti, ed è prima al mondo in questa speciale classifica, con ben 50.000 professionisti che operano all’estero in tutti i continenti.
La legge precedentemente in vigore, invece, non permetteva ai territori francesi di reclutare personale medico all’esterno dell’Unione Europea, fatta eccezione par alcuni Paesi, come la Tunisia ed il Marocco, con i quali erano stati stipulati accordi specifici. Già nel 2005, però, un altro dipartimento d’oltremare, la Guyana Francese, aveva ricevuto una deroga, che aveva permesso ai cittadini di Cayenne e dintorni di godere dell’intervento del personale cubano.
La nuova legislazione, che resterà in vigore almeno fino al 2025, prevede che la verifica, da parte delle autorità locali, della professionalità dei candidati, che successivamente verranno ammessi dal Consiglio dell’Ordine dei Medici. Altro requisito importante sarà un buon livello di conoscenza della lingua francese. Infine, durante il primo anno di pratica, i medici stranieri saranno supervisionati da un professionista locale.
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