Ucraina: Volodymyr Zelens’kyj guarda con fiducia verso le legislative

Dopo la vittoria alle elezioni presidenziali, il nuovo capo di Stato ucraino Volodymyr Zelens’kyj attende l’esito delle elezioni legislative per sapere se avrà a disposizione una solida maggioranza.

.Dopo le elezioni presidenziali, tenutesi su due turni tra marzo e aprile, l’Ucraina tornerà alle urne domenica 21 luglio per le elezioni legislative, che andranno a rinnovare la composizione del parlamento unicamerale del Paese, la Verchovna Rada (in ucraino: Верховна Рада України; in italiano: Consiglio supremo dell’Ucraina). Una tornata attesa soprattutto dal neoeletto presidente, Volodymyr Zelens’kyj, entrato in carica il 20 maggio, che fino ad ora non ha potuto pesare molto sulla vita politica dell’Ucraina vista la maggioranza dell’organo legislativo appartenente ancora agli uomini dell’ex capo di Stato, Petro Oleksijovyč Porošenko, con il governo in mano al suo braccio destro, Volodymyr Groysman.

Fino ad ora, Zelens’kyj ha giustificato in questo modo la sua inattività rispetto a quello che era stato il programma elettorale che gli aveva portato le preferenze dei suoi concittadini. L’obiettivo del suo partito, Servo del Popolo (in ucraino: Слуга народу), sarà dunque quello di conquistare la maggioranza assoluta dei seggi del parlamento (226 sui 450 che compongono la Verchovna Rada). Proprio per questo motivo, l’ex comico oggi presidente ha immediatamente sciolto il parlamento dopo la sua elezione, anticipando di qualche mese le elezioni che comunque avrebbero dovuto avere luogo in ottobre.

Il sistema elettorale misto utilizzato in Ucraina, che prevede una commistione di sistema proporzionale con uno sbarramento al 5% e first-past-the-post in stile britannico, rende difficile il calcolo di quelli che potrebbero essere i seggi ottenuti da ogni partito. I sondaggi, comunque, sembrano essere estremamente favorevoli al partito di Zelens’kyj, visto che Servo del Popolo dovrebbe ottenere all’incirca il 42% delle preferenze. In caso di successo, dovrebbe essere Dmytro Razumkov ad occupare la poltrona di nuovo primo ministro dell’ex repubblica sovietica, succedendo così a Groysman.

Sempre secondo i sondaggi, il secondo partito dovrebbe diventare la Piattaforma di Opposizione – Per la Vita (Опозиційна платформа — За життя), il partito di Jurij Bojko, volto familiare del governo ucraino ai tempi della presidenza di Viktor Janukovyč. La Piattaforma di Opposizione – Per la Vita viene segnalata attorno al 15%, mentre dovrebbero certamente superare la soglia di sbarramento il partito dell’ex presidente e del già campione mondiale dei pesi massimi di pugilato Vitalij Klyčko, il Blocco Petro Poroshenko “Solidarietà” (Блок Петра Порошенка «Солідарність»), e quello dell’ex primo ministro Julija Tymošenko, l’Unione Pan-Ucraina “Patria” (Всеукраїнське Об’єднання “Батьківщина”).

Tra i partiti che hanno preso parte alla legislatura che sta per terminare, rischiano di uscire di scena il Partito Radicale di Oleh Ljaško (Радикальна Партія Олега Ляшка) e l’Unione Pan-Ucraina “Libertà” (Всеукраїнське Об’єднання “Свобода”), forza guidata da Oleh Tjahnybok, entrambi posizionati decisamente al di sotto della soglia di sbarramento del 5%, anche se potrebbero conquistare dei seggi con il metodo dei colleggi uninominali.

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About Giulio Chinappi

Giulio Chinappi è nato a Gaeta il 22 luglio 1989. Dopo aver conseguito la maturità classica, si è laureato presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Università “La Sapienza” di Roma, nell’indirizzo di Scienze dello Sviluppo e della Cooperazione Internazionale, e successivamente in Scienze della Popolazione e dello Sviluppo presso l’Université Libre de Bruxelles. Ha poi conseguito il diploma di insegnante TEFL presso la University of Toronto. Ha svolto numerose attività con diverse ONG in Europa e nel Mondo, occupandosi soprattutto di minori. Ha pubblicato numerosi articoli su diverse testate del web. Dal 2012 si occupa di Vietnam, Paese dove risiede tuttora e sul quale ha pubblicato due libri: Educazione e socializzazione dei bambini in Vietnam (2018) e Storia delle religioni in Vietnam (2019). Ha inoltre partecipato come coautore ai testi Contrasto al Covid-19: la risposta cinese (Anteo Edizioni, 2020), Pandemia nel capitalismo del XXI secolo (PM Edizioni, 2020) e Kim Jong Un – Ideologia, politica ed economia nella Corea Popolare (Anteo Edizioni, 2020).

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