
A pochi giorni dall’apertura dei primi Giochi Europei a Baku, è braccio di ferro tra il governo azero e l’organizzazione non governativa Amnesty International, che si occupa del rispetto dei diritti umani nel mondo. L’ONG ha infatti fatto sapere che il governo del primo ministro Artur Rasizade e del presidente Ilham Aliyev, in carica dal 2003 e successore di suo padre, ha vietato l’ingresso nel Paese alla stessa organizzazione, che voleva recarsi in Azerbaijan proprio per verificare lo stato dei diritti umani alla vigilia della manifestazione multisportiva.
Amnesty International ha sottolineato come il governo azero metta in atto una forte repressione nei confronti della libertà di stampa e d’espressione, ribattezzando proprio gli European Games come “Giochi della repressione”. Secondo AI, l’organizzazione di questo tipo di manifestazioni favorisce soprattutto i governi più repressivi, che non ascoltano la voce dei propri cittadini ma che invece sfruttano i grandi eventi sportivi per guadagnare prestigio internazionale agli occhi degli altri Paesi e dell’opinione pubblica mondiale. Una situazione che si mette anche in contrapposizione con quelli che sarebbero i valori espressi dalla carta olimpica.
La stessa situazione è stata messa spesso in risalto in occasione di altri eventi sportivi: non è un caso, infatti, che gli unici Paesi candidati all’organizzazione delle Olimpiadi invernali del 2022 siano la Cina ed il Kazakistan, mentre i Paesi europei che si erano proposti (Polonia, Svezia, Norvegia) hanno rinunciato alla propria candidatura dopo l’esito negativo di referenda popolari.
Articolo pubblicato su http://www.oasport.it
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