Azerbaijan: appello al boicottaggio degli European Games

A tre mesi dall’inaugurazione della prima edizione dei Giochi Europei, che si terranno a Baku, l’opposizione azera ha lanciato un appello a tutti i Paesi del continente, invitandoli a boicottare la rassegna come segno di protesta contro la repressione messa in atto dal presidente Ilham Aliyev, in carica dal 2003.

Il parere delle forze poltiche che si oppongono all’attuale governo è supportato dai rapporti recentemente pubblicati da diverse ONG, tra le quali Human Rights Watch ed Amnesty International. I dati parlano di almeno trentacinque persone arrestate nel 2014 per ragioni politiche, tra difensori dei diritti umani, membri di partiti avversari, giornalisti e blogger. Questo, inoltre, contraddice uno dei punti chiave della carta olimpica, che difende la libertà di stampa e la dignità umana.

Un’altra parte delle forze di opposizione, invece, sta organizzando una campagna in senso contrario: approfittare della presenza di oltre seimila atleti provenienti da tutta Europa per sfruttare l’occasione e far conoscere all’opinione pubblica del continente la situazione in Azerbaijan.

L’organizzazione degli European Games 2015 in Azerbaijan fa in realtà parte di un programma ben più ampio messo in atto dal governo della piccola repubblica caucasica: l’organizzazione di eventi internazionali, come già accaduto con l’Eurovision Song Contest del 2012, serve a dare l’idea di un Paese moderno e progressista al resto del mondo, nascondendo la repressione e gli aspetti più oscuri del potere di Aliyev.

Un altro aspetto da tenere in conto è quello economico: come sottolineato dai partiti di opposizione, il governo spenderà otto miliardi di dollari per l’organizzazione dei Giochi Europei, quasi la metà del budget nazionale, che ammonta a 19 miliardi di dollari. Una cifra esorbitante, se si pensa che gli investimenti fatti nei settori di istruzione, sanità pubblica e scienza raggiungono a mala pena un terzo della somma destinata alla nuova rassegna sportiva.

Articolo pubblicato su http://www.oasport.it

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About Giulio Chinappi

Giulio Chinappi è nato a Gaeta il 22 luglio 1989. Dopo aver conseguito la maturità classica, si è laureato presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Università “La Sapienza” di Roma, nell’indirizzo di Scienze dello Sviluppo e della Cooperazione Internazionale, e successivamente in Scienze della Popolazione e dello Sviluppo presso l’Université Libre de Bruxelles. Ha poi conseguito il diploma di insegnante TEFL presso la University of Toronto. Ha svolto numerose attività con diverse ONG in Europa e nel Mondo, occupandosi soprattutto di minori. Ha pubblicato numerosi articoli su diverse testate del web. Dal 2012 si occupa di Vietnam, Paese dove risiede tuttora e sul quale ha pubblicato due libri: Educazione e socializzazione dei bambini in Vietnam (2018) e Storia delle religioni in Vietnam (2019). Ha inoltre partecipato come coautore ai testi Contrasto al Covid-19: la risposta cinese (Anteo Edizioni, 2020), Pandemia nel capitalismo del XXI secolo (PM Edizioni, 2020) e Kim Jong Un – Ideologia, politica ed economia nella Corea Popolare (Anteo Edizioni, 2020).

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