Andorra: democratici primi ma in calo

Situato sulle montagne dei Pirenei, tra Francia e Spagna, il piccolo principato di Andorra è il sesto stato meno esteso d’Europa, ma vanta una lunga storia d’indipendenza, che ha avuto inizio nel 1278. Lo scorso 1° marzo, i cittadini andorrani sono stati chiamati alle urne per rinnovare la composizione del parlamento nazionale, il Consiglio Generale (in catalano, prima lingua del Paese, Consell General d’Andorra).

Alle urne si sono recati 24.512 elettori, pari al 65.57% degli aventi diritto, per eleggere i ventotto deputati della nuova legislazione. Di questi, quattordici vengono eletti in base ai risultati di ciascun distretto elettorale (i due candidati più votati per ciascuna delle sette circoscrizioni), mentre i restanti quattordici seggi vengono distribuiti seguendo un metodo proporzionale su scala nazionale.

Al termine degli scrutini, i democratici di DA (Demòcrates per Andorra), partito liberal-conservatore guidato dal primo ministro uscente Antoni Martí i Petit, ha conservato il posto di prima forza poitica dle Paese, nonostante una perdita di consensi. Con il 37.03% delle preferenze, il partito di governo ha infatti ottenuto quindici seggi, cinque in meno rispetto all’ultima consultazione nazionale, ma in numero comunque sufficiente per conservare la maggioranza assoluta e confermare dunque Martí come premier.

Ad emergere, tra le forze di opposizione, sono stati i liberali del PLA (Partit Liberal d’Andorra), forza che in passato aveva sostenuto i DA, ma che questa volta ha deciso di concorrere in modo indipendente, ottenendo un buon riscontro: il 27.68% dei voti equivalgono così ad otto seggi all’interno del Consiglio Generale. Solamente tre, invece, i seggi raccolti all’alleanza di sinistra Junts, composta da socialdemocratici (Partit Socialdemòcrata), verdi (Verds d’Andorra) ed altre forze, che hanno dimezzato il numero dei propri seggi passando a tre deputati. Infine, il nuovo partito Socialdemocràcia i Progrés ha ottenuto due parlamentari.

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About Giulio Chinappi

Giulio Chinappi è nato a Gaeta il 22 luglio 1989. Dopo aver conseguito la maturità classica, si è laureato presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Università “La Sapienza” di Roma, nell’indirizzo di Scienze dello Sviluppo e della Cooperazione Internazionale, e successivamente in Scienze della Popolazione e dello Sviluppo presso l’Université Libre de Bruxelles. Ha poi conseguito il diploma di insegnante TEFL presso la University of Toronto. Ha svolto numerose attività con diverse ONG in Europa e nel Mondo, occupandosi soprattutto di minori. Ha pubblicato numerosi articoli su diverse testate del web. Dal 2012 si occupa di Vietnam, Paese dove risiede tuttora e sul quale ha pubblicato due libri: Educazione e socializzazione dei bambini in Vietnam (2018) e Storia delle religioni in Vietnam (2019). Ha inoltre partecipato come coautore ai testi Contrasto al Covid-19: la risposta cinese (Anteo Edizioni, 2020), Pandemia nel capitalismo del XXI secolo (PM Edizioni, 2020) e Kim Jong Un – Ideologia, politica ed economia nella Corea Popolare (Anteo Edizioni, 2020).

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