
Si tratterà pure di un piccolo arcipelago, ma per un motivo o per un altro nei nostri articoli ci ritroviamo spesso a parlare delle Isole Falkland o Malvinas, al centro di una disputa tra Argentina e Regno Unito che va avanti dal 1833 e che ha portato anche ad un conflitto armato nel 1982.
Il 7 novembre scorso, i circa tremila abitanti dell’arcipelago, quasi tutti di origine scozzese, si sono recati alle urne per votare gli otto membri dell’Assemblea legislativa, il Parlamento dell’arcipelago, che però resta saldamente sotto il controllo della Corona britannica. Non essendoci organizzazioni politiche organizzate, tutti i candidati hanno concorso come indipendenti. Sette su otto parlamentari sono stati confermati dallo scrutinio elettorale, mentre la novità è rappresentata dal giovane Michael Poole, 29 anni, primo membro dell’Assemblea ad essere nato dopo la guerra delle Falkland.
Una novità ancora più grande, che non ha mancato di suscitare polemiche, è però il fatto che per la prima volta nella storia dell’arcipelago i parlamentari verranno pagati per la loro funzione. Gli isolani sono divisi sulla questione: alcuni affermano che in questo modo i parlamentari potranno finalmente dedicarsi a tempo pieno all’attività politica per il bene dell’arcipelago, altri rispondono che in questo modo alcuni si ritroveranno con un doppio salario e che quei soldi pubblici potrebbero essere spesi in altro modo. Una questione che si ripropone spesso in tutti i Paesi, indipendenti o meno, grandi o piccoli che siano.
CLICCA QUI PER LA PAGINA FACEBOOK
Copyleft © Tutto il materiale è liberamente riproducibile ed è richiesta soltanto la menzione della fonte e del link originale.