
Alla lettura dei risultati elettorali, la “Presidenta” Cristina Fernández de Kirchner avrà tirato un sospiro di sollievo, visto che le legislative rappresentavano anche un importante banco di prova per il Capo dello Stato argentino, eletta nel 2007.
Il partito della Kirchner, il Fronte per la Vittoria (Frente para la Victoria – FPV), si è confermato come prima forza politica del Paese sudamericano, dopo 10 anni di governo, perdendo due seggi al Senato e guadagnandone uno alla Camera dei Deputati, con una percentuale rispettivamente del 38,2% e del 32,7%. Attualmente, quindi, il FPV vanta 39 seggi su 72 al Senato e ben 130 su 257 alla Camera, dove vanta addirittura la maggioranza assoluta. Alcune correzioni, potrebbero essere effettuate nelle prossime ore in base all’assegnazione di alcuni colegi elettorali dove i risultati sono ancora dubbi. Il consenso nei confronti del partito della Kirchner, del resto, aveva avuto già un banco di prova in occasione delle primarie, quando si erano recati alle urne quasi sei milioni di argentini.
Nel ruolo di prima forza di opposizione si è confermato il Fronte Progressista Civico e Sociale (Frente Progresista Cívico y Social – FPCyS), formato da diverse forze politiche tra le quali il Partito Socialista(Partido Socialista – PS) e l’Unione Civica Radicale (Unión Civica Radical – UCR). La coalizione di opposizione ha però scontato una perdita in entrambe le camere, perdendo due seggi al Senato, dove ha raccolto il 22,3% dei voti conservando 19 rappresentanti, e quattro alla Camera, con il 26,5% dei consensi e 61 deputati.
Non ha ottenuto i risultati sperati il Frente Renovador di Sergio Massa, considerato un possibile candidato alla presidenza del post Kirchner, che si attesta sul 17,09%, mentre inizia bene l’avventura dei repubblicani del PRO (Propuesta Republicana), che superano la soglia del 17% alla Camera, dove entrano con tre deputati.
La prima a parlare in rappresentanza dei vincitori del FPV è stata la deputata Juliana Di Tullio, che non ha nascosto la gioia dei sostenitori della Kirchner: “Continueremo ad avere la maggioranza in entrambe le Camere e questo è ciò che conta in queste elezioni. Abbiamo fatto una buona campagna elettorale dalle primarie ad oggi ed abbiamo migliorato i nostri consensi nel Paese”. La maggioranza, infatti, non avrà problemi a mantenere il controllo delle due camere, potendo contare anche sull’appoggio di diverse piccole forze.
I risultati tranquillizzano quindi la maggioranza, che potrà mantenere il potere in vista degli ultimi due anni di mandato per Cristina Kirchner, che secondo la costituzione argentina non potrà comunque ricandidarsi per un terzo mandato.
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