
Dopo le elezioni del Consiglio Nazionale, tenutesi nel mese di maggio, gli elettori del piccolo stato asiatico del Bhutan son tornati alle urne per eleggere l’altra camera, l’Assemblea Nazionale, la camera bassa.
Il processo elettorale si è tenuto in due turni, svoltisi il 31 maggio ed il 13 luglio. Se per i membri del Consiglio Nazionale è severamente vietata l’appartenenza ai partiti politici, è stata invece concessa la formazione di organizzazioni politiche per i membri della camera bassa. A sfidarsi sono state quindi due schieramenti: il Partito Pace e Prosperità (Druk Phuensum Tshogspa) del Primo Ministro uscente Jigme Thinley ed il Partito del Popolo Democratico (Miser Dmangsgtsoi Thogspa).
Con il 54,88% dei consensi, l’opposizione si è aggiudicata la tornata elettorale, conquistando 32 dei 47 seggi disponibili e portando alla testa del governo il proprio leader, Tshering Tobgay. Al DPT sono rimasti solo 15 seggi rispetto ai 45 delle scorse elezioni, rappresentativi del 45,12% dei voti.
Le elezioni si sono svolte tutto sommato regolarmente ed in modo più che soddisfacente per un Paese nel quale la democrazia rappresentativa è qualcosa di recente: è stato infatti il Re Drago Jigme Singye Wangchuk, padre dell’attuale sovrano, ad introdurre le elezioni nel Paese. La tornata elettorale di quest’anno è stata solamente la seconda nella storia della piccola monarchia arroccata sull’Himalaya. Da segnalare anche l’elezione di tre donne.
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