
Il governo boliviano, guidato dal presidente della repubblica Evo Morales, ha deciso di espellere dal suo territoro la Usaid, l’Agenzia Statunitense per lo Sviluppo Economico, accusa di cospirazione contro il governo progressista del Paese. L’annuncio è stato fatto proprio dal capo di stato in occasione della festa dei lavoratori.
“Tutte le istituzioni dell’Ambasciata degli Stati Uniti continuano a cospirare contro il popolo ed il Governo nazionale e per questo, approfittando del primo maggio, voglio informarvi che abbiamo deciso di espellere la Usaid dalla Bolivia, la Usaid se ne va dalla Bolivia!”.
La decisione è arrivata soprattutto in seguito ad alcune dichiarazioni di John Kerry, che ha definito l’America Latina come “il giardino di casa degli Stati Uniti”. “Ripudiamo le dichiarazioni considerandole irrispettuose”, ha continuato Morales, “perché disconoscono la realtà dei popoli dell’America Latina”. Il presidente ha ricordato che negli ultimi anni la Bolivia si è affrancata dalla dipendenza economica statunitense, grazie soprattutto alla nazionalizzazione degli idrocarburi, la ripubblicizzazione dell’acqua e la lotta dei movimenti sociali.
Secondo la Bolviia, la Usaid, presente nel Paese dal 1964, è un mezzo che gli Stati Uniti userebbero per entrare negli affari interni degli altri Paesi. Già nel 2008, Morales aveva espulso l’ambasciatore statunitense Philip Goldberg, nonché l’agenzia antidroghe degli USA, sempre per le stesse ragioni.
Sempre per la festa dei lavoratori, Evo Morales ha annunciato anche alcuni provvedimenti in favore dei minatori, nonché un decreto che aumenterà tutti i salari dell’8%.
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