
Non si placano le polemiche circa l’esclusione della lotta dal programma olimpico dei Giochi del 2020, comunicata nelle ultime settimane dal Comitato Olimpico Internazionale. Dopo le proteste della federazione greca di lotta, è stato il turno del campione olimpico di Atlanta 1996, il bulgaro Valentin Yordanov, che ha deciso di restituire la propria medaglia d’oro in segno di protesta contro la decisione del CIO.
La notizia è stata confermata dalla federazione bulgara di lotta, di cui Valentin Yordanov è oggi presidente. Yordanov, 53 anni, ha anche indirizzato una lettera al presidente del CIO, il belga Jacques Rogge: “In segno di protesta, restituisco al Comitato Internazionale Olimpico (CIO) a Losanna la medaglia d’oro che ho vinto ai Giochi Olimpici di Atlanta nel 1996. Esprimo la mia solidarietà con i milioni di atleti e di simpatizzanti del nostro sport che condannano la proposta del comitato esecutivo del CIO di eliminare la lotta dal programma dei Giochi Olimpici 2020. Il nostro sport è parte integrante del movimento olimpico, nonché uno dei fondamenti dei Giochi Olimpici antichi e moderni”.
Nella sua gloriosa carriera, Yordanov, oltre ad essere stato campione olimpico della categoria 52 kg ad Atlanta, ha vinto anche sette titoli mondiali ed altrettanti titoli europei. Alle olimpiadi aveva anche vinto la medaglia di bronzo a Barcellona, nel 1992.
Sempre in segno di protesta, il presidente della Federazione Internazionale di Lotta (FILA), lo svizzero Raphaël Martinetti, ha rassegnato le proprie dimissioni il 16 febbraio scorso.
Il programma definitivo dei Giochi Olimpici 2020 verrà deciso dal CIO nella seduta del settembre 2013 che si terrà a Buenos Aires (Argentina).
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