
Dopo che, martedì scorso, il CIO (Comité Olympique International) ha annunciato di voler eliminare la lotta dal programma olimpico per il 2020, non sono mancate le polemiche. Numerose sono state le proteste verbali giunte da parte di atleti di alto livello in questo sport, così come quelle dei comitati olimpici dei Paesi che fanno della lotta uno dei loro sport più prolifici in termini di medaglie.
Ma, fra tutte le voci che si sono levate, a tuonare pesantemente contro il CIO è stato Kostas Thanos, presidente della Federazione Greca di Lotta: “Non credo che la decisione sarà confermata nella sessione plenaria del CIO, a settembre. La lotta è associata ai Giochi Olimpici e non possiamo disfarci di un simbolo così importante. Di questo passo, anche il termine “Olimpico” sparirà”.
Thanos ha sottolineato il fatto che i palazzetti della lotta erano pieni ai Giochi Olimpici di Londra, a dimostrazione dei numerosi tifosi che ha questo sport in tutto il mondo.
Bisogna ricordare che la lotta era presente già nei Giochi Olimpici dell’antichità, ed è sempre stata presente ai Giochi Olimpici moderni tra il 1896 ed il 2012, tranne che nell’edizione del 1900.
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