Pakistan, la situazione politica è instabile

Due episodi principali hanno reso instabile la situazione politica del Pakistan nelle ultime ore: un mandato di arresto emesso nei confronti di Raja Pervaiz Ashraf, Primo Ministro della repubblica asiatica, accusato di corruzione; un sit-in contro il governo nella capitale Islamabad, sotto la guida di Tahir ul-Qadri, un leader religioso che si propone come faro dell’opposizione, già noto per le sue azioni nel campo della carità e dell’educazione.

Raja Pervaiz Ashraf sarebbe accusato di corruzione in un affare di contratti energetici illegali. Ashraf, legato al Presidente Asif Ali Zardari, era diventato Primo Ministro nel mese di giugno, in seguito alle dimissioni di Yousuf Raza Gilani, a sua volta coinvolto in un’inchiesta per corruzione assieme allo stesso presidente Zardari.

Allo stesso tempo, a partire da lunedì, la capitale Islamabad sta vivendo numerose manifestazioni guidate da Tahir ul-Qadri. Il leader religioso e politico, che ha vissuto a lungo in esilio in Canada, ha denunciato “l’incompetenza e la corruzione delle autorità”, fatto che sarebbe confermato dal mandato emesso nei confronti di Ashraf. Si tratta delle più grandi manifestazioni di piazza dalla fine del regime militare di Pervez Musharraf (2008).

Qadri, che si augura di vedere delle grandi manifestazioni come quelle di piazza Tahrir in Egitto, ha affermato che il potere ed i partiti politici tradizionali sono in generale responsabili di tutti i mali che colpiscono il Pakistan da cinque anni, dal terrorismo alla povertà, passando per la corruzione e la crisi energetica. Al contrario, Qadri ha difeso l’esercito ed il potere giudiziario.

Queste mobilitazioni assumono ancora più importanza dal momento che, tra quattro mesi, sono previste le elezioni, vista la prossima scadenza del primo mandato di Zardari. Qadri, però, ha richiesto al governo di scogliere il Parlamento federale e le assemblee provinciali prima delle elezioni di maggio. L’obiettivo è quello di formare un governo di transizione, che includa anche altri soggetti, al di là dei partiti tradizionali, tra cui l’esercito ed il potere giudiziario. Infine, secondo Qadri, si potranno svolgere nuove elezioni affinché siano elette “persone oneste”.

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About Giulio Chinappi

Giulio Chinappi è nato a Gaeta il 22 luglio 1989. Dopo aver conseguito la maturità classica, si è laureato presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Università “La Sapienza” di Roma, nell’indirizzo di Scienze dello Sviluppo e della Cooperazione Internazionale, e successivamente in Scienze della Popolazione e dello Sviluppo presso l’Université Libre de Bruxelles. Ha poi conseguito il diploma di insegnante TEFL presso la University of Toronto. Ha svolto numerose attività con diverse ONG in Europa e nel Mondo, occupandosi soprattutto di minori. Ha pubblicato numerosi articoli su diverse testate del web. Dal 2012 si occupa di Vietnam, Paese dove risiede tuttora e sul quale ha pubblicato due libri: Educazione e socializzazione dei bambini in Vietnam (2018) e Storia delle religioni in Vietnam (2019). Ha inoltre partecipato come coautore ai testi Contrasto al Covid-19: la risposta cinese (Anteo Edizioni, 2020), Pandemia nel capitalismo del XXI secolo (PM Edizioni, 2020) e Kim Jong Un – Ideologia, politica ed economia nella Corea Popolare (Anteo Edizioni, 2020).

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