
Il 16 dicembre, i venezuelani sono tornati alle urne per la seconda volta in pochi mesi. Dopo aver confermato Hugo Chávez alla guida del Paese, questa volta si sono dovuti esprimere sui governatoried i parlamenti regionali delle 23 entità che costituiscono la Repubblica del Venezuela. I mandati per i governatori ed i parlamentari regionali durano 4 anni, a partire dal 5 gennaio 2013.
Il partito del presidente Chávez, il PSUV (Partido Socialista Unido de Venezuela) ed i suoi alleati del Gran Polo Patriótico hanno confermato il risultato vincente delle presidenziali, ottenendo 20 governatori su 23 e la maggioranza parlamentare in ben 22 regioni (ovvero tutte tranne quella di Amazonas). I governatori di opposizione sono stati eletti nelle regioni di Amazonas, Lara e Miranda.
Da notare anche la presenza di quattro governatori donne, tutte elette nelle fila del PSUV.
Alcune controversie sono state registrate nello Stato Bolívar, in cui Francisco Rangel Gómez, del PSUV, era stato dichiarato vincitore, ma il suoi principale oppositore, Andrés Velásquez, non ha accettato il risultato, dando vita ad una protesta. Il margine tra i due candidati è di circa due punti percentuali, quindi il candidato dell’opposizione ha deciso di chiedere di rincontare le schede. Il PSUV ha invece invitato l’opposizione a riconoscere la vittoria di Francisco Rangel Gómez, “così come la candidata del PSUV nella regione di Miranda ha fatto, congratulandosi con il vincitore dell’opposizione”. Andrés Velásquez si è candidato per la quinta volta alle elezioni regionali e tutte le volte ne è uscito sconfitto, il che, secondo gli esponenti del PSUV, avrebbe generato in lui questa reazione.
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