Catalogna: CiU primo partito, ma perde consensi. Avanza la sinistra.

Domenica si sono svolte le elezioni per rinnovare il parlamento della Catalogna, la comunità autonoma spagnola dove si trova Barcellona. Artur Mas, presidente uscente, aveva fallito nel suo dialogo con il premier Mariano Rajoy in vista di un’eventuale indipendenza della Catalogna e questo aveva portato alla nuova tornata elettorale.

Il partito di Artur Mas, Convergència i Unió (CiU), si è confermato il primo partito, ma ha perso oltre sette punti percentuali rispetto alle ultime elezioni e ben 12 seggi in parlamento. Ora ha a disposizione solo 50 seggi sui 135 totali. Il programma del partito della destra catalana verte soprattutto sull’indipendenza dal governo di Madrid e sull’adesione all’UE in quanto nuovo stato indipendente.

Al secondo posto, i socialisti del PSC (Partit dels Socialistes de Catalunya), guidati da Pere Navarro, che ha a sua volta perso 4 punti percentuali ed 8 seggi, fermandosi a 20.

La grande sorpresa di questa tornata elettorale è però costituita dal partito di Oriol Junqueras, la Esquerra Republicana de Catalunya (ERC), che ha raddoppiato la sua percentuale, superando il 13% e raggiungendo quasi i socialisti. I seggi conquistati dal partito della sinistra catalana, favorevole all’indipendentismo progressista e alla repubblica, sono così 21, uno in più dei socialisti. Nato dalla fusione della Esquerra de Catalunya con vari gruppi di sinistra e comunisti, ERC ha presentato un programma che non puntava solamente sul sentimento di indipendenza che è presente in Catalogna come in altre comunità autonome spagnole, ma anche sui bisogni reali, ad iniziare dalla disoccupazione e dai servizi pubblici.

Sommando i voti dei partiti indipendentisti, si può ben dire che la soluzione del distacco dalla Spagna è quella più apprezzata dai catalani, anche più di quanto è avvenuto qualche settimana fa in Galizia e nei Paesi Baschi. La realizzazione di questo progetto implicherà una stretta collaborazione tra CiU e ERC, sebbene i programmi dei due partiti siano molto differenti su altri piani, soprattutto su quello economico.

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About Giulio Chinappi

Giulio Chinappi è nato a Gaeta il 22 luglio 1989. Dopo aver conseguito la maturità classica, si è laureato presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Università “La Sapienza” di Roma, nell’indirizzo di Scienze dello Sviluppo e della Cooperazione Internazionale, e successivamente in Scienze della Popolazione e dello Sviluppo presso l’Université Libre de Bruxelles. Ha poi conseguito il diploma di insegnante TEFL presso la University of Toronto. Ha svolto numerose attività con diverse ONG in Europa e nel Mondo, occupandosi soprattutto di minori. Ha pubblicato numerosi articoli su diverse testate del web. Dal 2012 si occupa di Vietnam, Paese dove risiede tuttora e sul quale ha pubblicato due libri: Educazione e socializzazione dei bambini in Vietnam (2018) e Storia delle religioni in Vietnam (2019). Ha inoltre partecipato come coautore ai testi Contrasto al Covid-19: la risposta cinese (Anteo Edizioni, 2020), Pandemia nel capitalismo del XXI secolo (PM Edizioni, 2020) e Kim Jong Un – Ideologia, politica ed economia nella Corea Popolare (Anteo Edizioni, 2020).

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