

Ahmed Younis Khader Abu Daqqa aveva 13 anni, amava il calcio ed era tifosissimo del Real Madrid, in particolare del calciatore tedesco di origine turca Mesut Özil, del quale sperava di emulare le gesta sportive. La storia di questo bambino è stata diffusa in rete dall’attivista italiana Rosa Schiano, che attraverso la sua pagina Facebook continua ad aggiornarci in tempo reale sulla situazione nella striscia di Gaza anche dopo la tregua.
Ahmed, come ha raccontato suo padre, indossava tutti i giorni la maglietta di Özil, e quando si sporcava la lavava rapidamente per indossarla di nuovo subito dopo. Venerdì 9 novembre, Ahmed stava giocando a calcio con la sua solita maglietta nel cortile sotto casa, quando è stato colpito dalle raffiche delle mitragliatrici israeliane.
Grazie alla potenza di internet, in poco tempo la storia di Ahmed, raccontata dalle parole e dalle foto di Rosa Schiano, ha fatto il giro del mondo: su Facebook e su altri siti internet è possibile trovare traduzioni in inglese, francese, spagnolo, tedesco, turco, arabo, russo…
La pagina ufficiale di Facebook di Mesut Özil è stata invasa di foto della maglietta che Ahmed indossava nel momento in cui è morto. Lo stesso calciatore del Real Madrid, ha così ritenuto necessario fare riferimento a questa storia attraverso Twitter:
“Questo ragazzino è morto mentre giocava a calcio indossando la mia maglietta. RIP a tutte le vittime innocenti, sto pregando per voi. #GazaLibera #PalestinaLibera”.
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