
Mentre il Premio Nobel per la Pace, nonché neorieletto presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, incoraggiava Israele a massacrare i palestinesi, il presidente venezuelano Hugo Chávez ha manifestato un parere del tutto oppusto, come hanno già fatto anche altri governi, Russia e Cina in testa. Lo ha fatto in occasione del Consiglio dei Ministri di giovedì, in cui ha affermato che questa è la risposta israeliana al presidente palestinese Mahmoud Abbas, che aveva di recente rilanciato la proposta di un ingresso della Palestina nell’Assemblea Generale Nazioni Unite.
Con questo nuovo attacco, le forze armate israeliane hanno causato non meno di 19 morti e 200 feriti tra i Palestinesi, nei primi tre giorni, fra cui almeno quattro bambini, secondo le fonti mediche palestinesi. A suscitare una violenta reazione tra i palestinesi, è stato soprattutto il bombardamento aereo che è costato la vita al capo militare di Hamas, Ahmed Jaabari.
Chávez ha manifestato la volontà da parte sua e del popolo venezuelano di vivere in “un mondo di pace, senza aggressioni contro la Siria, contro la Palestina, contro i popoli del mondo. Vogliamo che ci sia pace in America Latina, pace in Sud America, pace nel mondo”, riferendosi anche al dialogo che si è di recente instaurato tra il governo colombiano e la guerriglia per la fine delle ostilità.
Le parole di Chávez hanno fatto eco a quelle del suo vicepresidente, Nicolás Maduro, che aveva affermato, in sede ONU, che il Venezuela “accompagna il popolo palestinese in tutte le sue lotte. Nello scenario delle Nazioni Unite lì sarà la nostra voce, il nostro voto”, ovvero in favore del riconoscimento dell’indipendenza palestinese e dell’ingresso dello stato nell’Assemblea Generale dell’ONU.
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