
È salito a 29 il bilancio delle vittime palestinesi da quando Israele ha iniziato la nuova serie di attacchi missilistici contro la Striscia di Gaza. L’ultimo attacco è stato registrato meno di un’ora fa a Tel al-Hawah: cinque persone, tra cui un bambino, sono rimaste ferite. A questo si aggiungono i timori, sempre più grandi, di una possibile penetrazione dell’esercito israeliano per via terrestre nella Striscia.
Intanto i palestinesi rispondono come possono: un jet F16 israeliano è stato abbattuto, ed i due soldati israeliani che erano a bordo sono stati presi come ostaggi; dei missili sono stati lanciati contro Tel Aviv e Gerusalemme.
Mentre Obama non fa altro che appoggiare il genocidio israeliano, l’ex presidente statunitense Jimmy Carter si esprime in favore della fine delle ostilità e punta il dito contro le politiche di Israle: “Entrambe le parti dovrebbero cessare le ostilità. Israele dovrebbe porre fine all’assedio di Gaza e i Paesi occidentali dovrebbero lavorare per la riconciliazione tra Hamas e Fatah. Israele non vuole uno Stato palestinese, la politica di colonizzazione è la causa del conflitto”.
Anche il re Abdullah di Giordania si è detto preoccupato per l’escalation di violenza che potrebbe avere forti ripercussioni sulla stabilità di tutta la regione.
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