
L’Ucraina si prepara al voto. Domenica 28 ottobre, infatti, tutti gli ucraini che avranno compiuto i 18 anni potranno recarsi ai seggi per eleggere il nuovo Parlamento. Si tratta delle prime elezioni parlamentari dopo la crisi politica del 2008.
La crisi politica del 2008 iniziò quando il partito del Presidente Viktor Jušcenko decise di ritirarsi dalla maggioranza governo in seguito ad una proposta di legge che avrebbe limitato i poteri del Presidente stesso. Il partito dell’allora Primo Ministro, Julija Tymošenko, votò infatti con le opposizioni, scatenando le ire del Presidente ucraino. Juš?enko affermò, in seguito, che in Ucraina si stava producendo un colpo di stato contro di lui. Sullo sfondo di questo conflitto tra Jušcenko e la Tymošenko vi era anche il conflitto che in quel momento imperversava, tra la Georgia e la Russia, nella regione dell’Ossetia del Sud, anche se questa non ne è stata la causa scatenante, come hanno invece riportato erroneamente alcuni media occidentali.
Dopo falliti tentativi di ricostruzione della maggioranza, l’8 ottobre 2008 il Presidente sciolse l’unica camera, denominata Verchovna Rada (Consiglio Supremo). Il fine del Presidente era in effetti quello di giungere alle elezioni anticipate. Allo stesso tempo, però, la Tymošenko riuscì a formare una nuova coalizione tripartitica. Il nuovo presidente del Parlamento è divenuto Volodimir Litvin, leader del partito che porta il suo nome e che aveva permesso la ricostruzione della maggioranza.
La Tymošenko aveva poi tentato anche la scalata alla presidenza della Repubblica, nel 2010, ma fu sconfitta da Viktor Janukovich, attuale Presidente ucraino. Pochi mesi dopo, la stessa Tymošenko fu accusata di un ampio numero di crimini e, l’11 ottobre 2011, è stata condannata a 7 anni di prigione per abusi d’ufficio nella gestione della crisi del gas con la Russia. Molti osservatori internazionali, tra cui l’UE, hanno parlato in questo caso di “giustizia utilizzata selettivamente per motivi politici”, visti anche i successivi arresti di vari ministri del governo Tymošenko. La presidenza di Viktor Janukovich, inoltre, si è da subito caratterizzata per una forte limitazione della libertà di stampa e per il riavvicinamento politico alla Russia
Nel frattempo, un altro membro della “coalizione arancione”, Oleksandr Turchynov, è stato investito del ruolo di Primo Ministro.
Dopo la forte crisi economica che ha colpito il Paese dal 2008, con una forte svalutazione della moneta, l’Ucraina si sta lentamente riprendendo in seguito alle misure intraprese dal governo di Mykola Azarov, divenuto Primo Ministro in seguito al dissiparsi della coalizione arancione, e che resterà in carica fino alle prossime elezioni, che si terranno secondo la nuova legge elettorale, firmata nel 2011 dal presidente Janukovich.
Le elezioni parlamentari ucraine attirano, per queste ragioni, le attenzioni di numerosi Paesi e organizzazioni internazionali, in particolare quelle che si occupano di democrazia e di diritti umani. I candidati più accreditati sembrano essere Mykola Azarov, attuale Primo Ministro, e Arseniy Jatsenjuk, rispettivamente del Partito delle Regioni (Partija Regioniv, il partito di Janukovich) e dell’Unione di Tutti gli Ucraini “Patria” (Vseukrayins’ke Obyednannya Bat’kivshchyna, già partito membro del Blocco Tymošenko). Da notare anche la presenza del partito UDAR, guidato dal celebre pugile Vitali Klitschko.
Queste elezioni varranno, quindi, come valutazione dell’apprezzamento da parte della popolazione delle politiche della coppia Janukovich-Azarov, soprattutto di quelle volte al superamento della crisi economica. Allo stesso tempo, sarà anche da considerare anche la solidarietà espressa alla Tymošenko, scelta inizialmente come capolista dell’opposizione, prima che la candidatura fosse respinta per la sua situazione giudiziaria.
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